Naúitaxto? — LEPANTO 309 Se è vero che parecchi di questi nomi, se non tutti, hanno conservato il loro accento dall’età preromana ad oggi, essi dovevano anche nel periodo che c’interessa costituire una serie abbastanza compatta, capace di attrarre altri nomi (i). Non basta. Per tutto il Mediterraneo orientale sopravvive in parecchi nomi locali proparossitoni il suffisso antichissimo -avfrog -ivvlog -vvfto? (2). Basti ricordare il nome di Corinto, che noi oggi pronunziamo umanisticamente Corinto, ma che dovè sonare un tempo fra gl’ Italiani in Levante Corinto 0 Còranto : questo accento, che s’intravede distintamente attraverso l’oscillare della grafia nelle fonti medioevali (3), ci è esplicitamente attestato nel seicento da P. A. Pacifico: « Corinto hora Coranto la penultima breve » (4). E alcuni esempi evidentissimi ci mostrano la vitalità di questo modulo: KdojtMÌloi; diventa Scàrpanto (5); AoujtaSiov, sulla costa asiatica del Mar di Marmara, diventa Lupanto (6); Sépwpos diventa Serfanto e Serfantò (7); Sfcpvo? diventa Sifanto e Sifuntò (8). Una critica serrata potrà forse resecare qualcuno di questi esempi, ma altri si potranno certo addurre al loro posto. La produttività del modulo anto in bocca italiana per i secoli di cui ci stiamo occupando ci sembra così sufficientemente provata. (1) Non tenendo conto dei dati storici, vi fu chi ammise che Lipanio potesse esercitare influenza analogica su alcuni di questi nomi (così, più 0 meno, Martini, Riv. FU. Class., Vii, p. 144 n., D’Ovidio, Zeitschr. rotti. Phil., Vili, p. 95, M. ORLANDO, Spigolature glottologiche, II, Palermo 1923, p. 56, Lenchantin de Gubernatis, Arch. rom., VII, p. 56), mentre invece la subì (MEYER-LüBKE, Gramm, rotti. Spr., I, § 606). (2) Questo -VÖ--, com’è risaputo (A. F. POTT, Die Personennamen, Lipsia 1858, I2, p. 451, C. PAULI, Eine vorgriechische Inschrift von Lemnos, I, Lipsia 1886, pp. 47-51, P. KRETSCHMER, Einleitung, cit., pp. 402-405, A. FICK, Vorgriechische Ortsnamen, Gottinga 1905, pp. 28, 37, 74, A. KANNENGIESSER, Ist das Etruskische eine heltitische Sprache?, 1, Gelsenkirchen 1908, pp. /-31, C. AUTRAN, Introduction ä l’étude critique du nom propre grec, Parigi 1923 ss., pp. 456, 459, 461, Kretschmer, Glotta, XIV, pp. 106, 312-313, XV, p. 169), è il suffisso che corrisponde in territorio ellenizzato al suffisso asiano -v8-. Citiamo alla rinfusa : VAxuvihtc, A’ Adùxì'vOoc. BeqejcwìHov oqoc. 1 Hinumvihic. ZdxuvOoc;, Kt)qiv&o?, KóotvOog, Aaßupivfroi;, AeßtvOog. ”0).«v0oc, Méyivitoq, ripsjtéoivOog, IMpavfrog, IMpivfto?, 'Prjoxuvdo?, Sdfuvtìo?, Supivfrog, Tìquv?, «/.avitoc, ecc. (3) P. es. si ha Coranto nell’atlante Luxoro e nel portolano del Rizo (K. KRETSCHMER, Porto!., cit., p. 507), in culfo de Coranto in Fontes Rer. Austr., XIV, pp. 268, 269, ecc. Oggi in greco si ha la forma Kópdo?, che dev’essere recente. (4) D. P. A. P., Descritlione delle otto provincie che formano la tanto decantata penisola della Morea, Venezia 1686, II, p. 3. (5) Insula Carpanti, Iste de Scarpante nella descrizione delle isole dell’Arcipelago di C. BUONDELMONTI, ed. LEGRAND, Parigi 1897; Scarpanto, Scarpento in carte nautiche (K. KRETSCHMER, Portol., cit., p. 662), ecc. (6) K. Kretschmer, Portol., cit., p. 651. (7) C. HOPF, Chrotiiques gréco-romanes inédites ou peti connues, Berlino 1873, p. 176. Anche Serfo, Serfano, Serfena, ad Sarphenas. (8) Commentar., 1. XI, doc. 25 (1419).