Nella scia delle grandi repubbliche marinare italiane, specie Venezia e Genova, di cui sono rimasti tanti ricordi in Oriente cosicché l’atmosfera storica di esso ne è profondamente impregnata, anche molte altre città d’Italia sono passate, giungendo a queste regioni e lasciandovi qualche traccia. Per quanto riguarda la nostra città, le poche ma suggestive memorie che si riannodano a Costantinopoli sono, come è naturale, collegate specialmente con le vicende di Venezia. E noto che i veneziani ebbero rapporti commerciali con l’impero bizantino fin dal sec. X, e che ottennero dopo d’allora sempre maggiori privilegi economici e quartieri speciali in varie città ed a Costantinopoli sul Corno d’Oro. I possessi veneziani in Oriente divennero vastissimi dopo la presa di Costantinopoli nel corso della IV crociata : il Doge potè dirsi allora « Dominus quar-tae partis et dimidiae totius Imperii Romaniae ». Tra i cavalieri che parteciparono a questo grande avvenimento e si recarono in Oriente sulla galee veneziane al seguito del vecchio Doge Enrico Dandolo, assieme ai crociati di Francia, vi furono anche dei veronesi : Ravano Dalle Carceri (Ravanus de Carceribus, come dicono i documenti), Giberto di Verona, cugino o fratello di Ravano, e Pegoraro de’ Pegorari o Pegoraro di Mercanuovo. Costoro, dopo aver certo partecipato alla duplice conquista di Costantinopoli nel 1203 e 1204, divennero nel 1205 signori della vasta isola di Negroponte o Eubea, vicino alle coste greche, dando così origine ai famosi « terzieri » di Negroponte ed iniziando una dominazione che durò attraverso complicatissime vicende fino quasi alla conquista turca avvenuta verso il 1470 (1). Nel corso della sua storia, l’isola risultò anche suddivisa tra 6 feudatari (sestieri). Il figlio di Ravano, Guglielmo, sposò Elena di Monferrato, discendente del Marchese Bonifazio ,uno dei grandi capi della IV crociata e poi Re di Salonicco, e nel 1243 potè anch’egli vantare diritti su questo Regno (2). I Dalle Carceri si imparentarono successivamente con i signori italiani e franchi delle isole e delle regioni vicine (Morea, Nasso, Tino, Scarpanto, ecc.) e parteciparono a tutte le fiere lotte che sconvolsero senza interruzione questi domini : per es. nel 1256 vediamo in un trattato con Venezia la seguente promessa: « Nos (i) Vedi le ricerche dello Hoff ; un riassunto ne è dato dallo SchlumbefgeR, Numism. de l Or. Lat. Paris, 1878, p. 352 e segg. (21 Buchon : Recherches et matériau\ pour hist. de la domination française en Orient. — Paris, 1811, I, p. 66 e tav. genealog.