Grazie al sig. Edv. Rein (i) l’epistolario de! codice 356 di S. Marco nellà Biblioteca Mediceo-Laurenziana, nominato comunemente la Silloge Fiorentina senz’altro, non è più conosciuto vagamente come per lo addietro, sebbene pur ora rimanga inedito quasi del tutto (2). 11 Rein difatti ne ha sagacemente determinato il tempo fra gli anni 1315 e 1330, ricavato le notizie circa la vita, gli scritti e gli studi dell’autore ed i corrispondenti di lui, indagato la cronologia delle lettere e definitone le qualità letterarie. Com’è naturale, aggiunte e correzioni potranno farsi al libro, e io stesso di passaggio ne ho fatto qualcuna in un volume sotto stampa (3); ma le conclusioni principali del Rein non saranno, penso, così facilmente sconvolte 0 gran che mutate, bensì confermate e completate. Un complemento, di qualche interesse se apparirà non ¡spropositato, ritengo bene di fare qui a parte circa il nome dell’anonimo. Questi, secondo il Rein, pp. 34-36, non fu un Meliteniota come dedusse il Lampros dall’indirizzo della lettera 3a: Tq> dSeXqwò Meà traviami, ma di un nome che richiamava atu(pu);rj, uva, come appare da più di un’allusione evidente. Infatti nella lettera 56* a Leone Ciprio si legge: XQi>oaT 001 itéptovcca atacpvXai, ai [xèv oaita» tot èjTa>vu|iiav s'xouoai, al 8’ av xat’ àperriv. E nella 65“, scritta (come forse anche la 56“) dalla campagna in cui possedeva una vigna e donde era naturale che mandasse in dono uva fresca e non passa: toiyapoijv tqudv 001 oraqruAal èrtami [ióv ti eyoDoai EQXOvTou 3ig^jtójx8v«i ecc., pure si accenna «all’enigmatica connessione fra l’uva e il nome dell’anonimo », ma sempre « in modo così ambiguo che fa d’uopo lasciare per ora aperta la questione ». (1) Die Florentiner Briefsamm/ung (Codex Laurentianus 6. Marco 356). Helsinki 1915. In «Suomalaisen Tiedeakatemian Toimituksista. Annales Academiae Scientiarum Fennicae». Ser. B. Tom. XIV. (2) AE. MARTINI, Manuelis Philae carmina inedita, 44 sg. ne ha pubblicate due, a Leone Ciprio; SP. LAMPROS, «Neo? EM/r)vonvT)fKov», XII, 8-12, altre due: tqi dSEtapip MsXmivKÓTn e tra MeXittivkóvt) v,vq Mavovr)X. xal clvyy^v^i, e, ib-, XIV, 405 sg., una terza ad Andrea Lopadiota con la risposta di costui. (3) Che cioè esiste un terzo ms. della silloge a Madrid nella Nazionale segnato O 84; che di un assai dotto Leone Ciprio del secolo XIV vi è memoria sicura in una lettera edita di Gregorio Acindino al Lapite ; che di Giovanni Meliteniota un suo figlio ci indica il giorno ultimo; che non si può fare Teodoro Meliteniota tanto posteriore all’anonimo. Notizie di Procoro e Demetrio Cidone ecc., Parte III, § 7.