Demetrio Cidonio al fratello Procoro 53 in Roma (i); vi era stato col PocmXsu;, e certamente allo scopo di ottenere aiuti contro i Turchi ; ma lasciamo parlare Demetrio stesso che ci dirà meglio del suo affetto per Roma e dell’attaccamento affettuoso del Papa e dei dotti romani per lui : « Quando dimorai là con il re restai innamorato della grandezza e della bellezza « e dello splendore della città, e non credo che (anche questa volta) mi dorrei « troppo del cambiamento, lasciando una patria per l’altra, la nuova Roma per « la vecchia.... credo del resto che questo sia per me anche un dovere, poiché « partendo promisi di ritornare ... Altrimenti infatti nè il papa nè la sua corte mi « avrebbero lasciato partire, chè volevano trattenermi con ogni mezzo fra loro ren-« dendomi onori ben superiori ai miei meriti, e disposti a conferirmene perfino dei « maggiori se avessi accettato di rimanere. Ed io mi sarei ben lasciato persuadere « da tanta insistenza, ma per riguardo al re e credendo non bello il non accompa-« gnarlo nel viaggio di ritorno, insistetti per partire valendomi delle migliori ragioni, « che essi pure non potevano riconoscere che giuste, e promettendo che tornando « ben presto mi sarei trattenuto quanto avessero voluto essi stessi. Di poi venuto « al sommo potere il grande Gregorio con più d’una lettera mi ha chiamato a sé, « scrivendomi che la mia presenza sarebbe stata gratissima a lui e utile anche « alla fede. » (2) Le quali parole' del Cidonio, e l’invito di papa Gregorio, ci sono confermate da un documento storico di sicura testimonianza, dall’Epistola cioè che il papa stesso nel 1374 gli indirizzava a Costantinopoli e nella quale lo invitava ancora una volta a adoperarsi per la riunione della Chiesa greca colla latina, per effettuare la quale mandava in Grecia dei frati minori e domenicani (3); nè solo in patria poteva essere utile alla causa della Chiesa, ma venendo e trattenendosi a Roma, dove Gregorio XI lo chiamava con insistenza: « sìp . . . et; Po>j;,y]v «li7^uvo(J!.ai yocp ¡cocl fìiói npsupétov x.*l àiac ypotjAjj.oitojv Si; -/¡Sri x.x-XoGvti ¡A'ò u7voocou7oct » (4) Il proposito però, per quanto fermo, non potè essere realizzato durante il papato di Gregorio, poiché il Cidonio ci informa più tardi che, nonostante i molti inviti e il suo desiderio di partire di giorno in giorno, il pontefice lo prevenne colla sua morte (5). L’epistola che qui pubblichiamo si riferisce evidentemente ad un viaggio e ad un soggiorno in Roma anteriore a quello di cui abbiamo parlato e ad altri a cui il Cidonio accenna nelle sue epistole e per i quali non è possibile precisare il dato cronologico. Due cose infatti appariscono chiaramente dalla lettura dell’epistola: che Roma è per lui una città nuova, e che lo scopo del viaggio è quello di giovare alla patria che ha bisogno di un aiuto immediato nella sua lunga este- (1) «