84 La MEZZALUNA NELLE MONETE ANTICHE nete con quella raffigurazione non sono neppure tra le più antiche di Bisanzio, tra quelle cioè emesse in un’epoca più vicina al verificarsi del leggendario miracolo di Selene: esse appaiono invece in un periodo piuttosto tardo, verso l’epoca dell’occupazione romana e durante quest’ultima. Che i turchi, giungendo a Costantinopoli molti secoli dopo, siano ricorsi, per scegliere un simbolo nazionale, ad alcune sperdute monete dell’epoca romana, sembra per se stesso inverosimile. Ciò appare poi del tutto inesatto quando si consideri, come sarà accennato più innanzi, che t turchi usavano già tale simbolo prima della conquista di Costantinopoli, e che in ogni modo essi non mancavano, come vedremo, di esempi ben più numerosi e vicini in altre epoche ed in altre regioni. Egualmente poco convincente appare la teoria che si connette con l’impero bizantino, non solo per il fatto sopra accennato che i turchi già conoscevano tale simbolo prima di conquistarne la capitale, ma anche perchè questo emblema può ben diffìcilmente considerarsi caratteristico di quell'impero. Troviamo bensì esempi dell’uso della mezzaluna su alcune monete di Anastasio I, di Giustino I, di Giustiniano I, di Eraclio, di Basilio li e Costantino Vili e di Costantino X. Ma in essa la mezzaluna appare come un elemento del tutto secondario tra altri simboli e con uno scopo in generale apparentemente solo decorativo, o da un lato del rovescio ifig. 23), o sul diadema dell’imperatore, sotto una invocazione religiosa (fig. 24) o quasi invisibile nelle braccia della croce su cui si appoggia il busto di Cristo (fig. 23). Oltre a ciò va notato che l’uso ne è quanto mai saltuario ed irregolare, passando dal sec. VI al VII e poi al X e XI. È vero che troviamo su mura dell’epoca dei Pa-leologi dei bassorilievi che presentano una croce appoggiata su una grande mezzaluna, ma questo motivo, come sarà poi indicato, era stato adoperato con intenzione decorativa anche in monete della prima Crociata. Se l’origine bizantina di questo simbolo turco va messa in dubbio od esclusa, quale è essa effettivamente? Senza voler dare una risposta definitiva, passiamo rapidamente in rassegna la diffusione ed il significato di tale simbolo nel passato. Tale rapida rivista ci potrà permettere di arrivare a qualche conclusione che ci avvicinerà alla spiegazione che cerchiamo. In questo esame terremo di guida essenzialmente un singolo gruppo di monumenti lasciatici dall’antichità ossia le monete, modesti ma suggestivi ricordi di popoli ed avvenimenti di un passato secolare e grandioso, che affiorano tuttora in abbondanza in queste terre d’Oriente impregnate di storia. Già nel VI sec. a. C. (l’uso della moneta rimonta al VII sec.) troviamo che la mezzaluna compare in monete di Atene e su quelle di una città italiana di origine greca, Metapontum (Metaponto nel golfo di Taranto). Ad Atene abbiamo special-mente il caratteristico tipo che presenta nel dritto la testa di Pallade Atena e nel rovescio la civetta, uccello sacro a quella dea : dietro quest’ultima vediamo una piccola mezzaluna. A Metaponto abbiamo il bellissimo tipo della spiga di grano (riprodotta anche in alcune nostre monete moderne) e talvolta nel rovescio tre mezzelune ^fig. 3). Ad Atene la piccola mezzaluna, nelle due forme di luna crescente e decrescente, ha, secondo una opinione diffusa, significato simbolico come ricordo forse