Quando pubblicai in Studi bizantini pp. 143-146 gli Epigrammi in morte di Michele Movila, voivoda di Moldavia, ignoravo chi fosse l’autore dei quattro gruppi degli 2tì^oi èxtracpioi, che una mano diversa, abbastanza elegante, aveva inserito anonimi a f. 2V del codice Barberino greco 172 nello spazio lasciato in bianco per la miniatura. Benché durante la stesura deli’articoletto mi si fosse affacciato alla mente il nome di Matteo di Mira come quello di uno dei più probabili autori di quei giambi, tuttavia lasciai cadere l’ipotesi, perchè allora non potevo suffragarla con nessun argomento positivo. Al giorno d’oggi posso invece affermare con tutta sicurezza che proprio questo Matteo ne è l’autore. Nella scorsa estate studiando nella biblioteca del monastero di Caracalu al Monte Athos il codice 247 (1760 presso Lambros, Catalogne of thè Greek Manu-scripts on Mount Athos I p. 150) portante la sottoscrizione : 7 elp MoitOocìou ¡i.0-voc^ou irpiT^UTepou xal àp£i.f/.*vSpÌTOu tt)? ¡juyaXT)? tou sx IJwyo- viav/is Iv Irsi £pia, ’AwpO.tq) oc', ivS. (= 1603), riconobbi, con mia sorpresa, che la calligrafia di questa sottoscrizione era del tutto identica a quella degli Stì^oi €7«Ta.£TOU M'jpsuv •/t’jpo'j MxtOocìou tou £* Ua>yovixv7);... ivi edita a pp. 231-333) e VII, Paris 1903, pp. 334, 371 s, 376, e a Jorga, Istoria. Bisericii Romànesti, I, Va-