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Intorno agli sxbah MYOS
                  Ho cercato di rintracciare tra la vasta letteratura mariologica bizantina la fonte di questo racconto; ma nulla d’analogo vi ho trovato. Quello che mi pare assodato è questo: che esso è troppo personale e psicologico, perchè possa essere antico; risente piuttosto del rinnovamento iniziatosi nei secoli XII-X11I nel campo dell’ascetica.
                Soffermarsi ad analizzare più da vicino la composizioncella sotto il rispetto delle fonti, dello stile e sopra tutto delle clausole, per arguire chi possa esserne l’autore, mi sembra non ne valga la pena.
                 Troppo tenue infatti è la tela del racconto e troppo impersonali e sbiaditi gli elementi di questo genere di letteratura (se pur merita un tale nome) scolastica. La quale deve pure addattarsi caso per caso alle esigenze della scuola, secondo l’età e la capacità degli allievi. I due giovanetti, per i quali fu steso il raccontino, erano certamente meno progrediti degli scolari, pei quali furono composti gli [auo;, ed alcune èx<ppa<rei; del Manasse.
                Troppo scarse sono ancora le cognizioni dell’estesa produzione della prosa d’arte e schedografìca bizantina, per potere stabilire con certezza gli influssi da retore a retore attraverso le scuole e l’insegnamento ufficiale della scuola. « Ma la scuola non era una, e delle varietà bisognerebbe segnare i confini e stabilire i raffronti », come ben dice il Maiuri, Anecdota Prodromea, Rendic. Acc. dei Lincei, Classe di scienze morali, storiche e filol., Ser. V, voi. 17 (1908) p. 254. Occorre dunque continuare a pubblicare altro materiale (come è stato fatto ad es. per il Prodromo, per Manasse e per Niceforo Basilace), che « porti nuova luce sulle derivazioni più 0 meno immediate di forme e di motivi retorici ».
                Il testo che qui pubblichiamo, pur nella sua tenuità, è importante, perchè P	rileva una certa identità di tecnica e di intendimenti in questi modelli di compo-
t*	sizione scolastica, fra i quali certamente vanno compresi anche gli er^aSri ano;.
           Che il componimento dovesse anche servire di esercizio per l’ortografia, appare dall’aggruppamento di vocaboli con ei, che si trova al principio.
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