Monumenta Vaticana ad ius Canonicum pertinentia 125 Russia sovietista. Furono chiuse le accademie ecclesiastiche. La storia della Chiesa non fu più annoverata fra le scienze storiche. La propaganda antireligiosa la sbalzò di seggio, le negò in Russia il diritto di cittadinanza. Il Benesevic avea proposto all’Accademia delle scienze la pubblicazione di un Corpus juris canonici Ecclesiae graeco-orientalis. L’Accademia dovette rinunziare alla sua proposta perchè le mancavano i mezzi necessarii per continuare il suo lavoro. Le iniziative scientifiche del BeneSevic non poterono quindi attuarsi. Il dotto canonista si proponeva di lasciarei ai posteri un testamento letterario : la lista cioè di tutti i codici da lui esaminati, e l’edizione dei monumenti letterarii più importanti da lui raccolti. Il suo testamento sarebbe quindi servito di guida agli scrittori che in tempi più propizii agli studii avrebbero continuato il suo lavoro, il Benegevié era tuttavia convinto che la sua impresa non avrebbe potuto tradursi in pratica senza nuove ricerche nella Biblioteca Vaticana. Vi sono in essa delle ricchezze inesplorate dai canonisti russi. Il solo che ne abbia tratto profitto tra i Russi è stato Alessandro Ivanovic Almazov nella sua opera : Tajnaja ispovied k pravoslav-noj vostocnoj tserkvi (La confessione segreta nella storia della Chiesa orientale ortodossa). Odessa, tre volumi, 1894, pp. XVI + 596 -f 454 + 385 + XVII. Il lavoro è condotto sui manoscritti. Ma le sue lacune sono considerevoli, e molteplici gli errori che la deturpano. Alessandro Dmitrjevskij avea cominciato a metterli in rilievo in una prolissa recensione inserita nei Trudy dell’Accademia ecclesiastica di Kiev, 1897, t. Ili, 419-452; 623-638. Ma l’Almazov era personaggio molto influente nella Chiesa russa, e la sua opera avea riscosso gli applausi del Santo Sinodo, ed era molto diffusa nelle scuole teologiche. Venne quindi l’ordine al Dmitrjevskij di sospendere la sua recensione. Vi sono nella letteratura religiosa russa altre opere che trattano delle fonti del diritto canonico orientale. Citiamo tra le più note quelle di M. I. Gorcakov, A. S. Pavlov, N. S. Suvorov, ma esse non si fondano sulla collazione dei manoscritti. Questo lavoro, il BcneSevic pensava di assumersi, ma finora non gli è stato possibile recarsi di nuovo nelle grandi biblioteche europee. Il frutto delle sue ricerche è quindi tuttora inedito. Nel 1917 avea cominciato a pubblicare il Taktikon. Di esso, videro la luce solamente 120 pagine, cioè quattro discorsi. L’opera intiera comprenderebbe 600 pagine di testo, e 60 pagine d’introduzione, indici e note. È pronta anche per la stampa la raccolta dei Monumenti dell’antico diritto canonico russo : Pamjatniki drevne-russkogo tserkovnago prava. Vi è anche una raccolta di A. S. Paolov che contiene documenti dello stesso genere di quelli della raccolta del Bene§evic. Ma questi utilizza altri codici, vi aggiunge le lettere e gli statuti dei principi russi e lituani, del re di Polonia, dei Papi, della Suvotycoy/f, documenti che non sono stati inseriti nell’opera di Paolov. La sua raccolta comprenderebbe tre volumi e 1600 pagine. I documenti sono inseriti secondo l’ordine cronologico. I tre volumi sono pronti per la stampa. Il Benesevic ha anche raccolti gli atti dei concilii russi anteriori al regno di Pietro il Grande : Dejanija ruoskikh tserkovnykh soborov. Non sono stati conser-