188 Monumenta Vaticana ad ius Canonicum pertinente « ob Basilianos codices » avesse detto « ob codices operum S. Basila », nessuno sarebbe caduto in equivoco. Quello scolio è certamente notevolissimo, e servirà di lume a chi una volta s’accingerà a fare una edizione critica delle Regole di S. Basilio. Però non si trova solo nel Vatic. gr. 428, c’è anche, ad es., nel codice non meno antico, Vatic. gr. 413, e nei Mosquensi 119 e 121 (Vladimir), ed, accorciato, pure in altri mss. (1). Anzi nel Vatic. gr. 413 si leggono altri scoli di uguale interesse, che stimo bene segnalare, approfittandomi dell’occasione. In calce della prima pagina degli Ascetica (f. 179 r.), e precisamente all’opuscolo De religiosae exercitationis in formatione (2) si legge : 2^0. A.UTT) 'h «PX71' àffXTjTixou (3£ou. -uve; Ss, oyx. 0iSx 71«;, ày uaVTìi (sic) TCpoera^ocv Irspov tivix TupdXoyov, ou tj ¿p^ri' IJoXXuiv gvtwv tìóv T-yj; 'JsoTCVsuuTou ypottpiuv (sic) S y) X 0 u tu. s'v io v (3). ¿XX’ oJto; év Tot; àp^aiOTaToi; àvTiypatpoi; où cpspsTOU, où'ts Se wspie'^si rvi; 7cpayp.aTe£a; nx'JTT); Tiìv oixovoptiav • Isti yàp [Aspo; È7riu'roXi; ypa©e£TY)9,i; (sic) Ù7sò tùjv Tcspì ocùtov àffx.Tf)T(i>v, syypafpa); toc; ¿tuoxpfosi; (1) Il Pitra medesimo, Analecta sacra et classica (1888), p. 75, osservava nella tavola dei capitoli pubblicata dai Maurini la nota : "Et»; toùtou ¡aóvov sl/e tò craò tou IIóvtou xopuoOèv ivTÌYpatpov • tÌ 3è x£’ xspàXata xat tì è7ttrifj.ta Ix Tif; flt[5Xou rif? ino t?ìs Katoapsla; rcpo-CTETé')/) (Patrol. gr., XXXI, 1076 D), che corrisponde al nostro scolio. (2) Patrol. gr. XXXI, 1509-1513. Il Garnier lo giudicò spurio. È notevole però che Fozlo, cod. 191 (Patrol. gr., CHI, 636 C D) riassume il contenuto degli Ascetica quasi con le stesse parole: ’O ¡*èv ouv rcpùiros ocÙtòS Xóyo; SisSép/eTat ti5 rj a!ria xat ó xlvòuvo; Ti); ToaatjT?|; t£5v ’E x x X ») Ttov tou Xóyou- Etra otov opou; Ttvà; à(jxr)Tt»où; ó>; Èv lo'DT^aEt xit àreoxptaEi rcporiYpiivou; ÈxtiOsTai tov apt0p.òv ve’ xat rcàXtv tjuvTopuÓTspov ÉTÉpou; opou; ny'. Cf. P. G.. XXXI, 1512BD. Siccome dalla testimonianza dello scoliasta, per lo meno risalente ai principi del sec. X, e forse addietro, che osserva la mancanza nei codici antichissimi dell’altro prologo noXXffiv ò'vtiov tBv tSfs 9eo-jiveócjtou YP2v, è lecito arguire la presenza invece in essi del nostro Tou Kuptou Ji^Sv Tjjaou XptoTou npoaràasovto;, ossia dell’opuscolo « De religiosae exercitationis informatione», in cui S. Basilio parla in prima persona, riterrei che Fozio abbia da esso, e non viceversa, cavato in buona parte le espressioni con cui ha descritto gli Ascetica, ed abbia avuto sott’occhio un codice simile a quello riprodotto nel Vatic. gr. 413. (3) V. la lettera 22 di S. Basilio sulla perfezione monastici [P. gr., XXXII, 288 sgg.). (4) Questa pretesa lettera fu formata con le lettere 173 e 22 congiunte insieme: vedine l’antica versione latina in AMADUZZl, Anecdota lit., I, 29-40. Essa trovasi nel Vatic. gr. 413, susseguita da due serie di èrcttiptia, fra la 19» e la 2oa delle Regulae fusiores (ff. 245-248).