294 Note critiche xaì Jtoklà d^iaptóv ti sic (corr. afxuQtòvTi). Rileviamo ancora: p. 16 v. 21 Qdxr)] paxia; 18 v. 13 dopo 8y>cXr)(j.a mettasi il toùto, che è passato nel verso seguente; 19 v. 7 togliere ydo; 20 v. 22 riaùXov] aggiungere òEMo; ; 22 v. 2 Na£iav£où roriyoGÌip] invertire, v. 11 S> 0«Ouu] (xéya 0aO[xa Ottob., ye w Oafiua Palat. 124; 23 v. 5 xoóÀtfxa (sic) jcai8ia>qi gQMtàjcre] xo)A,uua, jtai8iaxr), ègcotò) crs; 24 v. 5 jtQÒg 0oC] jiqò coi ; 26 v. 31 Big] Èni; 28 v. 28 Aaui8] aggiungere ye; 30 v. 6 èÀdtrojv] eXattov; 31 v. 9 eBéXodoiv] B0s/.mjaux, v. 29 [xeì^oov] premettere xaì; 32 v. 35 i|wxns] premettere aitò; 33 v. 30 ?|v aurr|] r|v aùrr), oppure con i codd. jtsqpuxs, v. 32 Paadéas] paadeias, 35 urv] èofiév; 34 v. 9 ex] ejù, cosi 49 v. 2 ex toI? elpr)(xévoi;] ejù toì? eìoìi|ì.évoi; ; 36 v. 21 ta/óq fine di verso] taxos ; 43 v. 11 tscraaQdxovTa] aaodxovt«, v. 26 jiaoà 0eoì] .-t«O8U0Ù ; 44, v. 5 a SfjAov] a8r)Àov; 63 v. 25 eì?] aggiungere aé; 68 v. 15 togliere xaì; 76 v. 21 togliere ri) ; 84 v. 7 èv Elovaia] lv jtQO0tdi;st; 60 v. 10 sive] eir|; 64 v. 36 3toX.E(X8is [xe kiomiv] 3toX.E[xsìs [xe (pronome) Ivana ; 90 v. 23 <0; ex [.XETixcpooà; twv IspEÌtov d)8e vóei] (5)5 ex (XEtaqjoQàg (xiirmv (così Ottob.) tròv Ieqeìcov voei. Malgrado questi difetti, imputabili in parte anche alle varie difficoltà causate dalla guerra durante la stampa, si deve altamente lodare lo zelo dell’esimio monaco Lauriota di divulgare fra i suoi connazionali uno dei più diffusi libri edificanti della letteratura bizantina, per il quale Michele Psello dettò una breve prefazione. Così ci è reso accessibile l’intero testo originale, che finora era noto soltanto nella traduzione latina del Pontano e nell’edizione parziale dei xi.ai>0|ioi dell’Auvray e del Shuckburgh. Auguriamo fervidamente che l’ed. possa compiere il primitivo disegno dell'edìtio maior corredata anche degli scolii marginali dei manoscritti. POST SCRIPTUM. Nel Catalogne of thè Greek Manuscripts of thè Laura on Mount Athos by Spyridon of thè Laura .. and Sophronios Eustratiades [= Harward Theological Studies XII, Cambridge 1925], uscito or ora, il codice della AiÓJttpa porta il n. 1827 ed è assegnato all’anno 1095, in base alla dichiarazione dell’autore dell’opera, che oltre alla data (sulla quale v. Krumbacher, p. 743) dà il proprio nome in cifre. Evidentemente i compilatori del catalogo hanno creduto che il codice sia l’autografo. Ma potrebbe anche essere una copia, posteriore alla data suddetta, come tanti altri manoscritti, che la riportano per lo più inalterata. 4. — Osservazioni alla ttóàew; QeoSwpou. A p. 25 di questo volume scrivemmo che la designazione 0eoO Scòqov della città descritta da Matteo ieromonaco farebbe pensare anzi che a Theodoropolis... a Theodosia, famosa cittadella e scalo dei Genovesi. Fummo indotti a questa supposizione dal commento del CIG IV 8742 ExuaOri 6 vtxò; outo; . . . i)Jtò t|(ìe(té)p[ov] xuqoù ’AAeÍíov aüfrévrov jtóXea); @eo8cóqo\j xtA: « Theodori urbs etsi aliunde non cognita, Bosporana tamen fuisse videtur. Itaque Theodosiam, quae vulgo dicitur, eo significan cognomento facile aliquis coniecerit ». Ci confermò in