280 Noi e critiche 44, v. i - Eiijrijxa tepjrvòv xai aocpòv x«ì jtoixiXcv. Leggasi col cod. EiSgr^ia teqwvóv cet. Questo verso è il proemio della poesia, che va ristampata, perchè l’edizione omette i vv. 3-4 : Tò JtEvtaxi; tqì? éntà ot>v 8éxa ' tò rtEvtaxts ov (fort. ev) y.aì jtoBoi aùv tolg 8Éxa y.aì tQÌ5 Sexarpel; xal tò tqeìs toì? ouvtit|jia [xetqcòv oùv aiirots TeaoapaxovTa tqìtov . «ìjtì 1? 8è tò Tpig, oi>8up,(os tò 8ìg 8’ eri. Sembra si tratti di un indovinello (come quello presso Boissonade, l. c., n. 34), o di numeri fasti e nefasti, ossia di Onomatomancie arìthmctique (v. q. articolo del Tannery in Notices et Extraits de Manuscrits, 31, 2 (1886) p. 231 ss. v. 9 - "ExxXivov JtÓQQ(D0ev toù Ktjqou Kvoioti. Leggasi col cod. toiv (potius quam roti) Kvpou, xvcov. Vi è quindi probabilmente allusione a Giovanni Ciriote Geometra, l’autore della poesia, il cui ultimo nome compare nel titolo stesso El; tòv i|.>i]vàv toC reconÉTgov. Questo verso potrebbe forse condurre alla spiegazione del nome del poeta. Egli si sarebbe chiamato Ciriote dal quartiere costantinopolitano tù Kuqov, dove risiedeva la sua famiglia, 0 dal monastero omonimo, al quale appartenesse come monaco ? La cosa merita di essere meglio esaminata. Sul quartiere v. Pargoire in Byzant. Zeitschrift, 12 (1903) p. 463-467. Il metro esige jrópQcoSs invece di jtópQw0ev. Per eliminare la sillaba in più nel testo stampato il Charitonides sopprime l’articolo toù : soppressione ora impossibile. v. 13 - [xiÌTiip ’Eqivus- iràg àXdaxogog cmógog. Il Menardos corregge toììS’ ’AXdatopos otióqoc, mentre che il Charitonides emenda JtaNaXdoTopoc; anóoog. Leggasi col cod. nàg dXdottop 8è anógog. È quindi superfluo cambiare, come vuole il Charit., in jtavaXaatcoQ (Anthol. Palat. IX, 269) il jt«? dXacrccoQ, che dà un senso sufficiente : ne è padre ogni genio maligno. v. 14 - 0eòg [8é] oe uior|oei Èvdypiov xégag. Il 8é supplito dal Lampros sciupa il verso. Basta separare le lettere così : ileóg oe ¡iiai] oe lev, d'ypiov TÉpa?. Così anche il Charitonides. v. 17 - jdijpEg ìov ihipiov ] Il cod. ha jtXrjpi?. Volgarismo dovuto al copista; infatti itXiigqs era divenuto forma irrigidita, come ijutrru, jtXelov, jtXsioo etc. Tit. ToC aiiTotì eig M ixarjX ] Il cod. premette tòv a Mr/vai]X. v. 18 - ’Ev djméXoi? ófST|TQ0v avTalg dujtéÀoi;. Si supplisce facilmente la sillaba mancante con f|v: ’AXX’ el'jtEg. Così anche il Charitonides. 45, V. 5 - XplOlV XQITCÙ xoivovoi ev xQiri]picp. Leggi col cod. xqìvovoiv. v. 19 - xal oìtov oxtÒ) tòv ^.ÉSijxvov x(n)oiu>v. Andava notata la lezione xpvoioti del codice. La congettura del Chatzis oìtov(;) è da scartarsi per ragioni metriche.