Le descrizioni di Galata lasciate dagli scrittori bizantini e franchi e dai viaggiatori del Medioevo e dell’Evo moderno sono numerose e divulgate; poche e ignorate sono quelle di geografi e viaggiatori turchi e, benché tutt’altro che ricche v di notizie, fuor che quella di Evlyà Celebi, non del tutto trascurabili. Questo breve saggio vuol essere un contributo alla storia ed alla topografia della città genovese, le cui linee vanno ogni di più sommergendosi nel grande sobborgo moderno di Costantinopoli (i). Mehmed b. ‘Omar b. Bayazid, noto col soprannome al-'Ashiq (2), verso il 1003 Egira (=1594-95 d. C.) compose la più antica opera geografica in lingua turca intitolata Manàzir ul-'awalim, « Vedute dei Mondi », nel cui manoscritto (3) i ff. 381 segg. contengono la descrizione di Costantinopoli e. dei dintorni. Ci interessano i brani seguenti : [f. 386b], « Dal lato orientale di questa prima città di Costantinopoli (qostantiniyye) è la città chiamata Galata (ghalata). Tra le mura di Costantinopoli e quelle di Galata dentro l’insenatura (khalìg) di Costantinopoli fino ad Abù Eyyub Ansàrì si stende una lingua [d’aqua], larga, nella maggior parte dei luoghi, più di un miglio. Questa lingua è larga meno di un miglio nei tratti corrispondenti alle porte di Costantinopoli chiamate Baliq Pazari Qapusu (Porta (1) Data la non grande importanza e l’imprecisione dei dati topografici e storici qui riferiti, non mi sono dilungato nei commenti e nelle note e nelle deduzioni che possono essere suggerite da alcune notizie, limitandomi a qualche identificazione ovvia. Aitri potrebbe servirsi di questo poco materiale per uno studio generale della topografia di Galata. Come indispensabile cito il lavoro di L. E. BELGRANO, Documenti riguardanti la Colonia genovese di Pera, con XXII tavole, Genova, 1888; e BEL1N, Histoire de la Latinité de Constantinople, 2a ediz. Paris, 1894. Altri lavori sono citati in nota. Buona è la recente guida di E. MAMBOURY, Constantinople, edita a Costantinopoli nel 1925. 11 Signor E. Dalleggio di Costantinopoli pubblicherà in Échos d’Orient uno studio sulle Chiese Latine di Galata. (2) Su di lui si veda FRANZ TAESCHNER, Die geographische Literatur der Osmanen, In Zeitschrift der Morgenl. Gesellscha/t, Neue folge, Il (1923), pp. 48 segg. (3) N. 6ib della Biblioteca Halat Efendi di Galata, nel chiostro dei MevlevI, 2 voi. di ff. 342 -f- 342 — 612. Al f. 612 è la sottoscrizione autografa dell’ autore colla data 1006 Eg- (= 1597-98). Il ms. contiene nei margini molte glosse dell’autore stesso.