È Stafidace l’epistolografo del cod. Laurenz. di S. Marco 356? 241 Per la verità nondimeno debbo ricordare che, se l’epistolografo ha composto anch’egli, come sembra, una monodia (i), — diversa però da quella per Michele IX a cui non avrebbe mai accennato con un ngòg tòv Selva, — una volta pregò Leone Ciprio di comporgli un proemio di sei versi ad un proprio discorso, in cui dicesse il nome dell’autore (2). Ma domandò egli questo perchè non si sentiva forte a far versi, 0 piuttosto perchè desiderava un elogio di sè e del proprio discorso da parte di Leone, uomo riputatissimo ? * Rimangono poi anche toìi StaqpiSdxri, "Io), roti St., parecchie ricette nella farmacopea del sec. XIV/XV contenuta nel codice Vaticano gr. 282, f. 433 sg. (3); probabilmente lo Stafidace medesimo che possedette l’altro codice medico Vaticano gr. 279 e scrisse nel 1384 parte del codice parigino greco 2510, parimenti medico, e lasciò qualche manoscritto all’ospedale di S. Panteleemone (4). Ma io dubito assai se questo possa essere il retore della monodia dell’a. 1320, sia per la notevole differenza del tempo, sia per la materia medesima: il Rein nell’epistolografo non ha osservato nulla che riveli un medico pratico od anche solo uno studioso della medicina (5). La mia congettura dunque, suggerita dalle allusioni che l’anonimo fa al proprio nome e favorita dal fatto che precisamente allo stesso tempo è vissuto un retore di un cognome corrispondente, retore di un certo credito se gli fu in realtà affidato, e non finse di averlo ricevuto, l’incarico di lamentare pubblicamente (?) la morte dell’imperatore; la mia congettura, dico, è che l’anonimo sia lo Sta-fidace. Naturalmente, per ¡stabilire se essa regga 0 meno, rimane da fare la prova, paragonando la lingua e lo stile della monodia e delle lettere fra loro; ciò che 10 debbo lasciare a chi abbia sott’occhio i testi ed è capace di giudicare in proposito. Potrei arrestarmi qui, ma per esattezza osserverò che ritengo anch’io, dopo 11 Foerster e il Lampros, essere la monodia composta per la morte di Michele IX, ma questi in realtà non è stato il solo Paleologo morto in Tessalonica (6): vi moriva anche nel 1408 il 22 settembre, secondo una notizia contemporanea del codice Vaticano gr. 568, Giovanni VII, il figlio di Andronico IV, che per poco (1) Cf. Rein, p. 93 sg. (2) REIN, p. 59. (3) Codices Vaticani graeci descripti, I, 389; (4) Ib., 378. (5) REIN, p. 95 accenna agli studi filosofici, fisici, matematici, astronomici, e punto a medici. (6) FOERSTER, 1. c. — S. MERCATI, p. 143, ricorda che anche Andronico Paleologo, padre di Michele Vili, mori a Tessalonica, ma questi non fu imperatore; l’avroxeàtoea nel titolo della monodia di Giovanni di Bulgaria (« Bessarione », XXXIII, 73) fu messo per una suggestione non felice, che cozza col seguente (iévav 8o(ìécttixov: gli avanzi delle lettere ne) ms. a quel posto sono così scarsi ed incerti che non è possibile indovinare quale parola v i fo sse. 16