Un nuovo monumento di miniatura della Scuola Costantinopolitana 105 Fol. 347. Miniatura: Vangelista Giovanni nell’isola di Patmos, circondata d’un mare azzurro (Fig. 8). Egli è in tunica azzurra s mantello verde-grigio. Il pulpito è rosso. L’isola è grigia-d’ocra. Gli edifici di Efeso lontano sono azzurri e rossi; la cupola è azzurra (1). Fol. 397. Monogramma di Michele Duca, incluso in quattro circoli. Sul folio 397 c’è un titolo: ’/)’ itapousx (5!£fto; / ,u7)vt aÙYOuairuj 6 vjjxspot / 2 IvS. TcposToi^ei tou xpotTatou xat / aytou ¡3asiXeu>? xup ¡xi^. tou / Souxa +'/ ■rcoip’sf/.ou (iastX. vorap. tou 7txv£pY^ ex. 6580. Il manoscritto fu scritto nei 1072 per l’imperatore Michele VII Duca (1067-78), Davanti a noi è un monumento eccellente della miniatura proveniente dallo studio della corte; esso si distingue per la finezza straordinaria e ricercatezza della sua tecnica. Fra tutti i manoscritti conosciuti degli Atti degli Apostoli questo piccolo manoscritto si fa rimarcare per la ricchezza e varietà delle sue illustrazioni : in questo tempo, quando tutti si limitavano abitualmente soltanto alla rappresentazione dei singoli autori — qui ciascuna epistola ha una miniatura particolare. La redazione costantinopolitana, rappresentata qui differisce primordialmente da quella siriaca, che ricostruisce ingegnosamente A. Baumstark (2). L’Oriente s’inclina verso le rappresentazioni delle figure un po’ uniformi, che stanno in fronte, preferendo un’ima-gine per preghiere del santo fuori del tempo e dello spazio (una icone). Ma la scuola della capitale nei suoi migliori monumenti ancora del secolo XI serba i principii delle composizioni ellenistiche : li vediamo nelle nostre miniature. Oltre a ciò è ra-guardevole la varietà degli aggruppamenti, che il maestro tiene ad ottenere. I temi stessi non dànno delle particolari possibilità alla sua fantasia di spaziare : ma neppure ognuna delle imagini ci appare una ripetizione esatta dell’altra. E vero, che in certi casi (fol. 122) il maestro non esce dai limiti dello schema abituale d’un autore seduto — e neanche delle differenze insignificanti — un gesto di Giovanni meditante, colla mano levata alla bocca — contrapposto al gesto di Pietro scrivente — porta delle differenti sfumature nelle due miniature. Ma sopratutto sono varie per la concezione quelle imagini, quali non erano davanti agli occhi del maestro de- (1) Benché d’ordinario illustrato, raramente l’Apocalisse ha una miniatura di Giovanni sull’isola di Patmos ; l’imagine del paradiso, fol. 311-v, benché si distingua nell'esecuzione dalle altre, appartiene allo stesso manoscritto : essa è unita al tipo del giudizio finale (cfr. Torcello, Ne-tedizi presso Novgorod, Cattedrale Dmitrovski Wladimir, avorio di Londra, Kabrie-Giami etc.). (2) Baumstark A.: Byzantinischer Buchschmuck des Praxapostolos und seine syropälast. Vorlage. (Oriens christianus, VI, 1906, pp. 412-36). Tra altri esempi di tipo bizantino posso menzionare un frammento nel Museo della Lavra (Kiew) colPapostolo Paolo seduto, del sec. XII ed il manoscritto N. 101 (Pietroburgo, Bibl. Pubi.), XII-XIII s., dove come in un monumento più tardivo è provenuta l’unione delle figure sedute e ritte in piedi. — Brockiiaus N. : Die Kunst in den Athos Klöstern, p. 205, menziona Atti degli Apostoli del 1084 con Paolo dettante in piedi. Gli altri esempi da Baumstark, op. cit.