252 I Nemagni-Paleologo-Ducas-Angelo-Comneno nel 1367(1): ed a lui si riferisce un manoscritto del principio del sec. XVI, che lo chiama « Cesare Urioni de Phersali » (Czar Uros di Farsaglia) (2). Si vuole infine che Simeone sia morto in seguito alla battaglia della Maritza, alla quale intervenne contro gli ottomani nel 26 settembre 1371, insieme con gli altri principi di Valacchia, di Grecia, e di Rascia (3): e quindi a questo Simeone, e non già al nipote Uros IV, allude la notizia di uno Czar Uros che morì nel 4 dicembre del 1371 (4). * * * Questo Simeone Paleologo Nemagna sposò verso il 1350 Tommasa Orsini-Angelo-Comnena, che nel 1358 divenne Principessa di Tessaglia ed erede del Despotato di Epiro (5): e qui giova ricordare la origine e le vicende di questi domini, per fissare dei punti che servono allo svolgimento del presente lavoro. Infatti è notorio che nell’impero bizantino era sconosciuta la feudalità occidentale, ma invece esistevano delle famiglie latifondiste che sui propri domini poi formarono arcontadi (6): e così accadde per le famiglie degli imperatori, che possedevano patrimoni particolari, e li tramandavano per parentele ed adozioni secondo la legislazione romano-bizantina, ad eguale condizione dei privati cittadini (7). (1) Hopf distingue Sant’Uros IV -J-1366 dall’altro Uros-Simeone fi37i (Chroniques cit.: p. 530) — Jirecek attribuisce a S. Uros IV i documenti del 1368-1369 (Geschichte cit.: voi. 1 p. 440-441). Ma noi abbiamo già visto che la morte di S. Uros IV secondo le cronache si deve fissare al Giovedì 2 Dicembre 1367 (cfr. nota 3 a pag. 247). (2) Massarellus, Dell'Imperadori Constantinopolitani, Mss. Vat. Lat. 12127: fol. 352 e tg. — Il Massarello (n. 1510 f 1566), Segretario Pontificio, Vescovo di Telese, e Segretario del Concilio di Trento, fu illustre per dottrina ed erudizione (Ughellip, Italia Sacra, Venezia 1721 : tom. 8 col. 371). (3) Buonocore. I Paleologo cit.: p. 8 n. 1 — Theiner, Ve ter a monumenta historica Hun-gariarn sacram illustrantia, Roma 1760: tom. 1 p. 115 (n. 230) e p. 130 (n. 262) — Questi documenti riferiscono che alla battaglia parteciparono i magnati di Grecia, Valacchia, e Rascia: e fra questi va compreso senza dubbio Simeone, tanto vero che i turchi dopo la vittoria invasero i suoi dominii di Valacchia. (4) Hopf. Chroniques cit.: p. 530 — Jirecek, Geschichte cit.: voi. I p. 440 — Si noti che il più antico Rodoslov, che segna la data del 4 die. 1371, non spiega se parla di S. Uros IV 0 di Simeone (Glasnik del 1883, num. LUI, p. 13): tanto più che anche quest’ultimo, dopo la sconfitta della Maritza, mori spodestato come l’altro, perchè i turchi invasero la Macedonia e la Tessaglia (Theiner, op. loc. cit.). (5) Hopf, Griechenland cit.: voi. I p. 446 — Hopf, Chroniques cit.: p. 529 e 530 — Jirecek, Geschichte cit.: p. 395 — Ljubich, op. cit.: p. 83 — Epirotica cit.: p. 211 e 213 — il Massarello (op. cit.: fol. 352 tg.) la dice figlia dell’imperatore Giovanni Cantacuzeno, mentre era figliastra di Giovanni Angelo Cantacuzeno (come vedremo appresso). (6) Cognasso, Un imperatore bizantino della decadenza, Isacco II Angelo, nel Bessati one, Roma 191 s: p. 248 sqq. — Si noti che erano terre quasi deserte e di poco valore. (7) Cujacio, tomo il cap. 71, A.L. — Cod. de quadrienp. praescript. (VII-XXXVII) L. 56, D. de Iegat. 2° (XXXI-I) — Guarini, La finanza del popolo romano, Napoli 1842: p. 65 e sqq , e nota 468 e sqq. — Mortrueil, Histoire du droit bizantin, Parigi 1843-1846: tom. 3 p. 35 e 44, 48 e 51.