296 Note critiche é da sperare che qualche studioso, conoscitore di quelle località, possa ricavare dai particolari per quanto vaghi della AiT)yrian; di Matteo ieromonaco argomenti atti a dirimere ogni incertezza intorno alla residenza dei Signori di Teodoro. Nel por fine a questa noterella debbo ringraziare pubblicamente il chiarissimo prof. N. Jorga, il quale durante il congresso bizantino di Belgrado richiamò la mia , attenzione al castello di lo Theodoro. 5. — Correzione a Van Herwerden, Lexicon graecum sup-pletorium et dialectìcum, 2a ed., p. 203. In Herwerden, Lexicon Graecum suppletorium et dialectìcum ed. altera, Leida 1910, p. 203 si legge: <5ìqx05, f| = oìqxtos. IGSI 2325. 2328. 2334. Forma apud sequiores frequens. Cf. nomina propria ’AQxóXecov ... et E. Preunerum Mitt. XXV11 p. 342 sqq. ubi affertur Acarnaniae epigramma c. a. 100 a. C. (vs. 2) apxov vm> axvyegag òXéoag fKov, a ¡16 |3iaicog atleoe oagxòg 8(j.ct? SQa|a|xéva yévvaiv . . . Chiunque legge l’articolo deve credere che, come risulta chiaro dal passo dell’epigramma d’Acarnania, anche nei primi tre titoli oìqxos significhi òÌQKXog. Ciò è invece escluso assolutamente dal contesto delle epigrafi del sepolcreto di Concordia, al quale appartengono le iscrizioni 2324-2336. Ivi è infatti espresso il divieto per gli estranei alla famiglia di violare in qualsiasi modo l’arca con la formula gl' ti? ToXnrjoei dvolijou n'iv apxov tcrórnv, che ricorre con qualche leggera variante nei nn. 2325, 2326, 2327, 2328, 2334, come sinonimo di et ti? toXpifTei àvoi£ui ti)v aopòv nei nn. 2324, 2329, 2330, 2332, 2333. Adunque la parola latina arca nel senso di «arca funebris» è stata tradotta in greco passando per analogia dei sinonimi aopó? e jrueXo? alla seconda declinazione, benché sia comunemente resa con apxu nel senso di «thesaurus publicus». Solo nel n. 2327 è rimasta nella prima declinazione: (tÌ]v mqxuv taiittiv). Come si spiega la confusione ? Essa deriva probabilmente dal fatto che v. Herwerden consultando l’indice dei Vocabula ?iotabilioria in fine al volume (p. 757) è saltata da apxog (i. e. «oxtos) 1302 ad f] aoxo; della linea seguente, omettendo rj ctpxa (arca) 2324, item f| uqxoc. 6. — Osservazione a Sandys, A History of classical Scho- larship, 3a ed., p. 415. II Sandys, A History of classical Scholarship, I, ed. 3“ (Cambridge 1921) p. 415 scrive: «Many items in this Etymologicum (Gudianum) are borrowed from the Et. genuinum and the Et. parvum, and their source is denoted in the best Ms. the codex Barberinus, I, 70 (hardly later than cent. XI) by a monogram for f|><óitog » ed aggiunge nella nota 1: « Reitzenstein 1. c. Etymologika) p. 138. The publisher of that work (B. G. Teubner) has kindly supplied me