•o 315 ■»£> — Pier Maria Pennacchi (li Trevigi lasciò due soffitti, l’uno in Murano, l’altro in Santa Maria de’Miracoli a Venezia, e da quest’ultimo e da una Trasfigurazione, che dalla chiesa di Santa Margherita in Trevigi passò all’ Accademia, si riconosce a chiare note aver egli avuto insegnamento dal Bellini; anzi codesta Trasfigurazione, che facea parte di una più ampia tavola, fu creduta dello stesso Giovanni. — Migliore dei nominali è certamente Girolamo Sanla Croce, che molto lavorò, e dalle tavole superstiti si vede i grandi progressi da lui già fatti nel nuovo stile. Assai opere ancora si conservano di esso qui in Venezia, e, oltre a quelle in chiesa alla Vigna, a San Martino e in altri luoghi, più maschia troviamo la tavola esistente nella parrocchial di Burano con s. Marco in cattedra ed altri Santi. Si vede ivi un seguace del maggiore Bellini, ma un seguace degli ultimi tempi. — Altri artisti di questa famiglia sono, un Francesco, che lasciò una Cena, ora alla Vigna, ed altri dipinti sparsi a Venezia, a Murano e in Chirignago, terra non molto lungi da Trevigi, e un Pietro Paolo. — A questi tien dietro Vitlor Belliniano, detto dal Vasari Bellini, che nella scuola di San Marco espresse il martirio del Santo, dipinto ora a Vienna, nel quale il carattere delle teste è lodevole, buono lo stil delle pieghe, e di grande maestria 1’ architettura. — Marco Belli è pur pittore grazioso, che battè le orme del maestro con dritto passo, e nella tavola della Circoncisione a Rovigo ne diede arra non dubbia. — Giovanni Martini e Pellegrino di San Daniele, furono i due discepoli dei Bellini che nelle contrade friulane recarono il nuovo stile. L’ ultimo, dal primitivo nome di Martino d’Udine, si ebbe quello di Pellegrino, dal suo maestro clic cosi chiamollo, applaudendo alla rarità dell’ ingegno, e la nuova patria la sortì dalla lunga dimora in San Daniele, paese poco lontano da Udine. In questa ultima città hanno que’ due artisti opere di purissimi contorni, di buone forme e di robusto colorito. La miglior tavola di Pellegrino era in Cividale a Santa Maria de’ Battuti, ed esprimeva la Vergine Madre seduta fra quattro Sante aquilejesi, aggiuntivi i santi Battista e Donato ed un Angiolino. Portava la data del 1529. — Prima di vol. i, p. ii. 40