<35» 93 *£>■ accostavasi ; tutti questi intraprendimenti effettuati in mezzo a tanti ostacoli e pregiudizi con lo scopo di accrescere l’umano sapere e di allargare la sfera del veneziano commercio, non avrebbero potuto essere tentati con tanta sicurezza, nè andar compiuti con si felice successo senza un intiero disprezzo delle vulgari ed assurde tradizioni, e senza il corredo di molte cognizioni nelle scienze e nelle pratiche che all’ astronomia, alla geografia ed alla navigazione hanno immediata attinenza. Diffatti, 1’ astronomia e la geografia van grandemente debitrici del primo loro sviluppo ed accrescimento a’Veneziani. La quale asserzione, solennemente comprovata dal consenso di tutte le nazioni, è ormai fuori di controversia. Ci basterà quindi ripetere i nomi di un Giosafat Barbaro, d’un Catterino Zeno, d’un Ambrogio Contarmi, d’ un sopraccomito veneziano d’ignoto casato, di Alvise Ca da Mosto e dei due fratelli Zeno, la carta del cui viaggio in tramontana, 1380, è munita de’ gradi geografici, e fa ragionevolmente supporre cognizione nel maneggio dell’astrolabio. Fra i tre Polo, Marco è famoso anche per essere stato il primo che ha descritta per rombi la direzione de’ paesi da lui percorsi ; ciocché presuppone estesa pratica nell’ uso della bussola e della rosa de’ venti. Tacendo poi tanti e tanti altri arditi e studiosi navigatori, chiuder vogliamo la serie di questi benefattori delle scienze col nome di Sebastiano Cabotta, resosi immortale per aver il primo osservata la declinazione dell’ ago magnetico, scoperta che tanto rumore destava nel mondo quanto di utilità indi n’ è derivata per le applicazioni fattene alle scienze, e più di tutte alla navigazione. Anco la nautica venne da’ nostri antichi coltivata con calore, ed estesa con saggezza di applicazioni. Nel secolo XIV qui sape-vansi 1’ uso e le applicazioni dell’odierno quadrante di riduzione, ed a’ vecchi sistemi preferivasi il paralellismo de’ meridiani sulle carte nautiche. Abbiamo la celebre Rason del martologio, codice di poco posteriore all’ anno 1428, e che esplica un’ antica regola veneziana de naveejar a mente. Ivi non solo si trovano le primissime vestigia della trigonometria applicata agli usi della nautica, ma vi si trova