ducale, spada ed armatura, e suo nome intorno, e nel rovescio il leone di faccia col nome di san Marco, moneta che conservasi nel museo Pasqualigo, del peso di grani 8, e certo allusiva alla guerra coi Turchi, principiata nel 1569 sotto questo doge, e forse battuta per uso di quell’armata. Della moneta ancor peggiore di biglione o di rame che pur continuò, e specialmente dei quattrini e sesini col fine di 54 per marca, e che furono di uso grandissimo in Venezia e fuori, occorrerà di parlarne appresso al principio del 1600, quando avvenne il bando della medesima. Sviluppato per tal modo, secondo 1’ ordine degli anni, quanto concerne il ducato d’argento fino, o giustina, e sue varietà, che, siccome moneta principale, specialmente fin al 1665, racchiude nelle sue vicende, ed in quelle della sua lira di conto, le altre ancora più necessarie a sapersi in tal periodo circa la valuta effettiva in argento, rimane di parlare dello scudo d' argento, del nuovo ducato d’oro, e di altri ducati e monete di pari importanza, ed anche assai minore, che si fabbricarono in questo tempo medesimo, le quali, o per 1’ esteso loro corso, o per altre circostanze, pur meritano particolare menzione. Di che, siccome di monete in relazione alla prima mentì interessanti, può dirsi più brevemente, tessendo insieme il confronto della valuta d’oro e di quella d’argento, cioè dell’antico zecchino e del ducato, o giustina, ed accennando i provvedimenti più notevoli che occorsero in questo tempo. Già si notò che lo zecchino nel 1561, epoca del primo ducalo d’argento da lire 6:4, crasi riconfermato a lire 8, e che dieci anni dopo, quando si fece la lira di fino argento o giuslina, e si ridusse la lira di conto dall’ intrinseco di grani 99 e 17/32 a 88 Vs circa, in questa occasione erasi esso riconosciuto a lire 8:16 ; e questo prezzo medesimo, che tuttodì si aumentava ancora, gli si manteneva nelle tariffe dell’anno 1577, allorché, sotto il doge da Ponte, s’aggiunse la giustina maggiore da lire 8, e si rese effettivo altresì in argento (tav. Ili, n. 5) il vecchio scudo d”oro del Grilli, che, inferiore di bonlà allo zecchino, e coll’ intrinseco di grani 62 di oro puro, valutavasi allora a lire 7. Siffatta nuova moneta d’argento fino, come la giustina,