<3* 107 *5> qualche parte dell’arsenale, noto essendo con qual velo di mistero nascondevasi quanto all’ arsenale stesso spettava, singolarmente in quei secoli ne’quali la gelosia e la rivalità di tanti nemici rendevano necessaria ogni rigorosa misura di silenzio e di circospezione per garantirsi dagli altrui attentati. Ad ogni modo sono da tenersi per precisi i tratti primari di quella delineazione, mentre alcune fabbriche, come appunto i cantieri, le officine e i depositi del canape non potevano essere in località diversa di quella ove nel tipo medesimo sono indicati e dove tuttor li vediamo. Questa parte dell’ arsenale merita a preferenza la comune attenzione per riguardo alle importanti fabbriche che su vi esistono, ed alle memorie che essa presenta. Unita al primo arsenale in quel-1’ età quando la guerra, per l’invenzione della polvere, divenendo più imponente, cessava di essere tanto micidiale, vennero colà distribuiti que’locali che all’artiglieria ed alla pirotecnica abbisognavano, e perciò elaboratorii per la polvere, parchi di bombarde e di pro-jeltili in pietra, che a questo modo ne’ primordi si adopravano. La carta del Durerò farebbe sospettare che la fabbrica e manipolazione della polvere prima del MD, fosse dove adesso è l’officina per purificare la pece, ed i depositi pel carbone presso l’odierna darsena denominata l’arsenale nuovo. Diffatti, veggonsi in quel sito muraglie d’ignota costruzione, delle quali adesso senza l’esposto indizio non se ne saprebbe giustificare l'antica destinazione. Se non che, attenendosi ad una vecchia cronaca citata dal Cicogna, vi sarebbe argomento per credere che codesti edilizi e depositi per la polvere al principio del XVI secolo fossero con migliore consiglio, perchè in sito più rimoto ed estremo, collocati presso il lato orientale di questa prima aggiunta, perchè dice essa cronaca che un’ esplosione accaduta nel 1509 ha rovesciato parte del muro dell’ arsenale verso San Daniele, facendo perire e uomini e cavalli, rovinando altresì gran parte di quel monastero. Altronde è certo che i Veneziani sostituirono la polvere da cannone al fuoco greco, che essi lanciavano dalle navi con de’sifoni, e che, fra i primi ad adoperare le artiglierie, ne fecero esperimento molti anni avanti la guerra detta