<í* 509 «c»- Crivelli, del quale ultimo, oltre ai dipinti menzionati dal Lanzi, come esistenti a Venezia, deesi aggiungere il grazioso quadretto con la , Vergine ed il celeste suo Nato, che dalla raccolta del Craglietto passò nella cospicua quadreria Barbini-Braganze. — Aggiungasi a questi due, Vittorio Crivelli, forse della stessa famiglia, che nel Piceno lasciò memorie del suo pennello. — Anche a Verona, a Brescia, a Padova, a Trevigi, nel Friuli, fiorirono artisti di nome riputatissimo. Verona conta fra’ suoi Stefano Veronese e Vincenzo di lui figlio. Il primo lasciò in San Ferino opere degne, di encomio, aggiungendo dignità e bellezza di forme, c fu lodato dal Donatello; il secondo è noto per aver date le prime lezioni a Liberale. — Mà più di questi si gloria Verona di Vittor Pisanello, chiamato in molti luoghi, e principalmente a Venezia, ove dipinse le gesta dell’ impe-rator Barbarossa nel ducale palazzo con molto studio, e principalmente negli animali superò ogni altro artista. — Brescia ha Vincenzo Foppa e un Civerchio ; quest’ ultimo lodato dal Ridolfi, e tanto ammirato dai Francesi nella presa di Crema, che un suo quadro esistente allora in palazzo pubblico, fu spedilo da essi al loro re. — Francesco Squarcione è vanto di Padova. Egli, nell’ abilità di erudire i giovani, fu detto da’ suoi il primo maestro de’ pittori, e fece allievi fino al numero di centrentasette. Scorse f Italia, tragittò in Grecia disegnando quanto di meglio trovava, e, con sì ricco tesoro di memorie, tornato in patria, die’ opera a creare quell’ eletto stuolo di maestri. Egli, dice Lanzi, è quasi lo stipite onde si dirama, per via del Mantegna, la più grande scuola della Lombardia; e per via di Marco Zoppo la bolognese; ed ha su la veneta stessa qualche ragione; perciocché Jacopo Bellini, venuto in Padova ad operare, par che in lui si specchiasse. Poco rimane di suo, ma in quel poco si vede posseder egli colorito, espressione, e soprattutto prospettiva, che lo dichiarono in quella provincia uno de’più eccellenti. — Trevigi ha Giorgio Trivigiano, giusta il Rossetti, che dipinse la celebre torre dell’ orologio in Padova, ed ha pure Jacopo di Valentina, seguace dello Squarcione, secondo pare dalla tavola di lui eli’ era in Serravalle alla scuola della Concezione.