46 permanente e stabile, e l’intreccio con circostanze estranee alla conquista longobarda contribuirà a mutare le previsioni. Per ora l’animo dei profughi era dominato da timore e da paura più che afflitto da tormento di violenze. Gli invasori, dopo la pacifica sosta nel territorio friulano e lo stabile insediamento di fare, destinate a presidiare il territorio e a organizzare un ducato longobardo, ripresero il cammino verso l’interno : e si allontanarono dalla linea costiera. Ma nel frattempo avevano esteso la giurisdizione fino ai limiti estremi del territorio aquileiese verso il mare, a breve distanza da Grado. La continuità territoriale fra i domini bizantini della circoscrizione veneto-istriana era spezzata. Ecco dunque le prime conseguenze del movimento longobardo : distacco della massima parte del territorio friulano e delle limitrofe provincie di terraferma dalla sudditanza bizantina; separazione territoriale fra i domini bizantini del Veneto e dell’Istria; temporaneo ritiro, per cautela e sicurezza, di organi della vita pubblica, sia pur religiosa, nelle isole lagunari, a Grado. I Longobardi progredirono lungo la strada Concordia-Treviso-Vicenza, mantenendosi a occidente di questa e piegando risoluta-mente verso ovest, senza incontrare ostacoli. Se mai, i luoghi più fortificati, come era Oderzo, furono oltrepassati e non offesi (1). Non si registrarono scene di violenza o forti azioni militari. L’esempio del vescovo di Treviso, sollecito a incontrare il duca longobardo prima dell’ arrivo in città e a negoziare con lui un accordo, che salvasse persone, beni, e privilegi, è assai significativo. L’intreccio di rapporti di mutua benevolenza scongiurò ulteriori disagi. Il fascino di mete più lontane abbreviò la dimora dei conquistatori intorno ai luoghi di maggior difesa. Il nodo opitergino fu evitato ; lo basi militari di Padova, Monselice e Mantova rimasero illese ; (1) Come è noto, Concordia fu incorporata nel dominio longobardo fin dal primo stanziamento, Oderzo restò bizantina fino al tempo di Rotari, mentre i Longobardi occuparono il territorio circostante al saliente opitergino, quello friulano, quello cenedese e quello trevisano. Cfr. il placito liutprandino del 743, nel quale è rifatta la storia della formazione del ducato longobardo di Ceneda e del dissolversi del centro militare bizantino di Oderzo, in Chkoust, Untersuchungen ueber die langób. Königs- und Herzogsurkunden, Graz, 1888, p. 206 sgg. ; Botteon, Un prezioso documento riguardo alle origini del vescovado di Ceneda, Conegliano, 1898, p. 4 sgg. ; Documenti cit., I, 41 sgg.