DAL 1920 AL 1933 prie direttive- Ma le ripetute scorrerie nel territorio del regno serbo dettero origine a sempre nuove difficoltà internazionali. Le grandi potenze europee (la Francia in testa, timorosa soltanto di veder intaccato anche uno solo dei trattati sui quali credeva basata la sua sicurezza) intervenivano il più spesso in favore della Serbia, pure frenandone le iniziative pericolose; in ultima analisi era sempre la Bulgaria, povera, inerme, bisognosa di prestiti che le concedessero almeno di rialzarsi dalla depressione della sconfitta, che ne soffriva le conseguenze e vedeva talvolta messa in pericolo financo la propria esistenza. Ma a poco a poco gli elementi d’ordine e la monarchia osarono affrontare e poi decisamente combattere la O-R.I.M., malgrado l’indubbio affetto con cui tutti i macedoni e bulgari ne avevano seguito lo storico sviluppo e assecondato l’azione. Si aggiunga una ancor più grave ragione: il bolscevismo russo aveva trovato modo di infiltrarsi nelle file dell’O.R.I.M., ed aveva saputo parzialmente deviarla verso fini di carattere rivoluzionario internazionale, terroristici e spaventosi, culminanti nell’attentato dinamitardo che distrusse la Cattedrale di Sofia (1924). Ne vennero gravissimi e irreparabili dissensi interni nella associazione: lotte ed assassinii, che ebbero talvolta luogo anche fuori di Bulgaria, in grandi città dell’estero, e che offuscarono la tradizione patriottica del-l’O.R.I.M. L’influenza politica di questa toccò il massimo nel 1927, quando essa si potè chiamare veramente uno stato nello stato: dopo d’allora cominciò la repressione e indi il declino- La questione delle minoranze bulgare in Grecia ebbe invece una soluzione nuova nella storia moderna, e che ricorda episodi biblici : quelli delle forzate emigrazioni 231