VICENDE E PROBLEMI DEI BALCANI S. d. N-; questa, riunitasi d’urgenza il giorno 29, ottenne presto di fermare l’esercito greco e poi di farlo ritirare entro i propri confini : una apposita commissione internazionale si sarebbe recata d’urgenza sul posto per le ulteriori decisioni. Di fatto la commissione della S. d. N. (1) si riunì subito a Ginevra ed ai primi di novembre si recò sui luoghi; le sue conclusioni, presentate il 3 dicembre a Ginevra, furono tutte favorevoli alla Bulgaria: « L’azione greca è stata impulsiva, l’incidente era banale ed anche diffìcilmente definibile per le responsabilità immediate; erano state dal governo greco messe a base per così gravi decisioni, che logicamente avrebbero dovuto condurre ad un gravissimo conflitto armato, le informazioni incontrollate di una pattuglia, riportate da un giovane ufficiale ». L’azione del governo greco, fatta senza previo ricorso alla S. d. N., fu condannata; il governo greco fu dichiarato responsabile dell’accaduto, e invitato a pagare alla Bulgaria una indennità di 20 milioni di leva (L. 3.360.000) per danni materali, ed altri 10 milioni per indennizzi a privati. Il verdetto della commissione fu approvato ed ebbe esecuzione. Pangalos affrontò con audacia il grave insuccesso e, additando come responsabili i capi dei troppi partiti politici, in un banchetto ad ufficiali della Guardia repubblicana, il 4 gennaio 1926 comunicò apertamente la decisione di assumere la responsabilità della situazione appoggiandosi esclusivamente sulle forze armate. Fu acclamato : era la dittatura militare- Questa, come sempre quando non sia provvisoria e destinata a superare ben definite difficoltà passeggere, ebbe un rapido ciclo. (1) Di questa Commissione faceva parte, come rappresentante dell’Italia, l’autore di questa storia. 266