VICENDE E PROBLEMI DEI BALCANI diverse da quelle delle altre, e troppo spesso difficilmente conciliabili. Ma la materiale costruzione del grande mosaico fu dovuta alle invasioni barbariche. Infatti la grande fiumana di popoli che percorse da oriente ad occidente l’Europa passò quasi tutta nella Penisola, introducendo fra gli elementi indigeni ivi risiedenti, e più o meno profondamente romanizzati, nuove razze, nuovi costumi, nuova vita. Di questi popoli invasori molti sostarono più o meno lungamente nella Penisola (qualcuno parecchi secoli); i più la lasciarono per altre mète più attraenti; pochi infine vi si seppero costituire in forma di organismo statale. i. Serbi e Croati nell’alto medio evo. Cominciamo dall’angolo nord-occidentale della Penisola. I popoli slavi erano stati fin dai primissimi secoli accolti da Roma come soggetti, ed allogati quali sudditi fedeli preferibilmente sui confini. Il fenomeno immigratorio ebbe più accentuato sviluppo per opera dell’impero d’Oriente al principio del VII secolo, regnando Era-elio, il quale mirava con ciò a migliorare etnicamente ed economicamente quelle regioni, che il continuo passaggio di barbari guerrieri, da Attila in poi, aveva devastate e mantenute in povertà; e vi compaiono allora per la prima volta i nomi di croati e di serbi. Il primo compito di questi popoli fu di occupare stabilmente le terre che avari e altri barbari di precedenti invasioni tenevano ancora: il che essi fecero vittoriosamente con le armi. Poi si spartirono il territorio occupato a sud della linea Danubio-Sava; i croati si stabilirono fra 14