VICENDE E PROBLEMI DEI BALCANI a favore della Francia, la Russia ottenne l’adesione del nascente impero tedesco a un futuro mutamento. Già nell’ottobre dello stesso anno comunicò apertamente alle potenze la sua intenzione di liberarsi dal trattato di Parigi. Nel marzo 1871 si tenne a Londra una conferenza per migliorare le condizioni dei popoli balcanici; e quivi fu ammessa la necessità dell’intervento russo negli affari turchi per ottenere riforme in prò’ dei cristiani. Era una concessione importantissima e la Russia non tardò molto ad approfittarne. Nel 1877 essa, invocata da Bulgaria, Serbia, Bosnia e Montenegro, dichiarò guerra alla Turchia. Per accordi presi con lo stato rumeno l’esercito russo passò il Pruth; e pochi giorni dopo, con brillanti operazioni, passò anche il Danubio e si diresse, attraverso i Balcani, su Costantinopoli. All’esercito russo si erano tosto uniti battaglioni di volontari bulgari che andarono ingrossando ed aumentando di numero durante la guerra. Similmente i rumeni entrarono col loro piccolo ma bene organizzato esercito nella lotta. Altri alleati cooperarono a danno del turco in altra parte del teatro di guerra : il Montenegro, sempre pronto a prendere le armi contro il secolar nemico; la Serbia, che però fu battuta dai turchi. L’avanzata russa fu arrestata a Plevna, da Osman Pascià. L’esercito russo si diresse ad assalire quella forte posizione turca, ma i suoi assalti intempestivi si risolsero in successivi disastri tattici innanzi alle ridotte turche, ostinatamente difese. Superata alfine la resistenza di Plevna con un nuovo grande sforzo, con una apposita mobilitazione, con l’aiuto dei rumeni, la marcia verso Costantinopoli riprese decisa 78