DALL’IMPERO ROMANO AL 1815 del Danubio; il quale fatto ha una origine storicamente singolare. Ricordiamo come la Serbia fosse dal turco abbattuta a Cossovo, e come da allora le continue devastazioni turche provocassero emigrazioni serbe attraverso il Danubio. Queste emigrazioni furono ben accolte, anzi incoraggiate dal regno d’Ungheria, interessato a correggere la povertà demografica di quelle regioni. La successiva completa perdita della indipendenza serba ebbe la conseguenza di aumentare l’esodo dei serbi dalle loro terre cadute sotto il giogo turco. Nel 1468 furono famiglie principesche che, seguite da ondate di emigranti, passarono in Ungheria, e particolarmente nei cunei di territorio inclusi nei confluenti di Drava e Tibisco col Danubio; Mattia Corvino, lungi dal preoccuparsene, concesse a quei principi diritto di governo locale. In realtà i serbi furono fedelissimi sudditi dell’Ungheria e valorosi compagni d’arme nelle guerre che seguirono contro i turchi. Quando, morto Mattia senza eredi, Massimiliano d’Austria accampò diritti alla successione, e, valendosi di un forte partito absburgico nella stessa Ungheria, riuscì a determinare il primo fatale smembramento ungherese, i paesi occupati dai serbi mutarono padrone: ma anche l’Austria, dapprima riluttante, trovò poi conveniente proteggere quei profughi, ricevendone in compenso una fedeltà che sfruttò subito- Ne ebbe dapprima ancor essa valorosi soldati contro il turco, e più tardi fedeli aiutanti contro la insorgente nazionalità ungherese. Anzi l’Austria facilitò nuove infiltrazioni serbe in Sir-mia e in Slavonia; nel 1625, l’imperatore austriaco, grato ai serbi per il costante aiuto, confermò la loro assoluta indipendenza religiosa, accordando anche ogni libertà civile e il diritto ad un Patriarca serbo d’aver residenza 43