VICENDE E PROBLEMI DEI BALCANI dall’uno nell’altro stato. I trattati di pace avevano consentito che, nelle zone di confine della Macedonia, avvenisse uno scambio di famiglie fra la Bulgaria e la Grecia, nell’intento di alleggerire detti stati delle loro minoranze etniche. Invero il desiderio era stato soltanto greco, ma la Bulgaria vi si era acconciata; la procedura doveva essere sorvegliata e controllata dalla S. d- N. Ma gli avvenimenti della guerra greco-turca costrinsero la Grecia a ricevere improvvisamente un numero ingente di profughi suoi, espulsi per la vittoria delle armi turche dall’Asia Minore (1922). La Grecia, accecata dalle sventure asiatiche, colse l’occasione per risolvere la diffìcile e costosa questione delle minoranze bulgare e decise di espellerle subito tutte, sospingendole oltre confine, nel territorio dello stato bulgaro. E questo fu fatto mentre a migliaia i rifugiati greci dall’Asia Minore affluivano a Salonicco. Restavano da mantenere i patti economici greco-bulgari che la S. d. N. aveva stabiliti; ma le trattative andarono per le lunghe e parzialmente sfumarono in rinvìi, sì che l’esodo dei bulgari dalla Grecia fu un doloroso spettacolo di misera gente, spogliata delle terre che da tempo immemorabile coltivava, e gettata di là dai confini senza nessun aiuto per l’oscuro avvenire. ' A completare lo spettacolo della sventura nazionale si aggiunse l’innumerevole stuolo dei rifugiati bulgari esuli dalla Macedonia serba, dalla Tracia greca e dalla Dobrugia rumena, fuggenti le persecuzioni delle nuove autorità statali cui non vollero sottoporsi- Malgrado ogni intervento di grandi potenze, malgrado le difficoltà che si oppongono a misure di conciliazione, la questione macedone non potrà avviarsi a vera soluzione se non attraverso accordi reciproci e solidali tra gli stati balcanici in- 232