DAL 1912 AL 1914 quando al Montenegro si aggiunse la Serbia, la quale con le sue prime operazioni diede a vedere come il suo obbiettivo fosse la costa adriatica, da raggiungersi attraverso l’Albania. Essa l’aveva invasa da Monastir e mirava direttamente al porto di Durazzo, che il ministro Pasic già aveva dichiarato necessario alla Serbia. A questo arrivo dei serbi all’Adriatico si oppose decisamente l’Austria. La ragione era evidente : il formarsi nella Penisola balcanica di un nuovo stato adriatico, il quale avrebbe anche potuto in avvenire allearsi all’Italia, poteva minacciare la potenza marinara dell’impero austriaco. Perciò il governo della Duplice Monarchia, pose un veto assoluto ad ogni possesso dei serbi sulla riva dell’Adriatico. Questo netto intervento sollevò le ire dei serbi contro l’Austria e un po’ anche contro l’Italia che, come alleata, si era schierata con la prima per la intangibilità dell’Albania. Di fronte alle intimazioni austriache si drizzò, e per un momento parve anche molto minacciosa, la Russia, paladina dello slavismo balcanico. Le grandi potenze europee dovettero intervenire fra Serbia ed Austria ed offrire mediazione. La conclusione (alla quale si arrivò il 10 die. 1912) fu quella sola che poteva in qualche modo conciliare gli opposti interessi : fu deciso cioè che l’Albania dovesse costituire un organismo autonomo, pur concedendo alla Serbia il diritto a uno sbocco commerciale sull’Adriatico. 6. Mediazione delle Potenze e armistizio (nov. 1912 - genn. igi3). I turchi, nei primi giorni di novembre, avevano perduto quasi l’intero territorio nazionale; davanti all’im- J47