VICENDE E PROBLEMI DEI BALCANI un popolo che parve nuovo e fu detto valacco. Già lo conosciamo: i valacchi, quali sudditi dell’impero bulgaro, avevano presa parte attiva alle ripetute rivolte contro l’impero greco; anzi, a un dato punto, avevano essi presa l’iniziativa dell’insurrezione. Il popolo valacco seguì con la dinastia degli Assanidi le sorti dell’impero bulgaro e parve travolto con esso; ma primo si ribellò ad ogni sudditanza : le godute libertà divennero allora il programma delle nuove aspirazioni nazionali, che si estesero a tutte le genti romane o romanizzate dell’antica Dacia Traiana. Truppe volontarie valacche, agli ordini di un principe Mircea degli Assanidi, combatterono a Nicopoli ed a Cos-sovo accanto alle truppe serbe; battute resisterono ancora a lungo nella difesa del proprio territorio, sul quale ebbero in diversi scontri ragione del turco- Ma alfine lo stesso principe, visto il pericolo di una decisiva sconfitta, dimostrando acume politico, prevenne la sottomissione al vincitore ed offerse patti che, accettati dal turco stanco di tanta lotta, mantennero ai valacchi una parvenza di libertà ed una speranza di autonomia. Venne poi la volta della Moldavia. Il suo principe, Stefano il grande, valorosamente combattendo contro i confinanti polacchi, ungheresi e turchi, aveva saputo fin sul finir del XIV secolo mantenere intatta l’indipendenza. Ma dal letto di morte, prevedendo qual fine sarebbe spettata al suo paese, il grande principe consigliò a suo figlio di mettersi d’accordo col turco, seguendo, a quasi un secolo di distanza, l’esempio della nazione sorella. Così i due principati di Valacchia e di Moldavia, o in altri termini i due principati rumeni, furono, non vinti, sottoposti alla sovranità del Sultano. Parve saggia politica; parve ai loro principi di avere con tal mezzo assicurata 32