VICENDE E PROBLEMI DEI BALCANI delinearsi il pericolo di dover rinunziare alla occupazione « provvisoria » di Bosnia ed Erzegovina, nonché al possesso militare di Novi Bazar. Entrambi i governi videro subito l’interesse di una azione immediata che traesse profitto da quella crisi interna che per il momento assorbiva completamente l’attenzione e le cure del nuovo regime turco. I governi di Bulgaria e d’Austria si trovarono subito d’accordo per un’azione in comune. Sul finir di settembre il principe Ferdinando di Bulgaria si recò a Budapest ove si abboccò coll’imperatore d’Austria, che era accompagnato dal ministro degli esteri Aehrenthal. Al mattino del 5 ottobre 1908 in Tirnovo si dichiarava solennemente la indipendenza della Bulgaria da ogni sovranità turca, ed il principe Ferdinando veniva da tutto il popolo acclamato (( Zar dei Bulgari ». Negli stessi giorni la stampa austriaca parlava dell’annessione della Bosnia-Erzegovi-na come di cosa stabilita (lo era infatti dal giorno 3): il giorno 6 un proclama dell’imperatore Francesco Giuseppe ai popoli della Bosnia-Erzegovina dichiarava le due pro-vincie incorporate nella Monarchia, e comunicava insieme all’Europa la decisione presa di ritirare le truppe austro-ungariche del Sangiaccato di Novi-Bazar. La Turchia protestò con energia contro entrambi gli arbitri; ma le due potenze avevano bene scelto il momento: essa non poteva in alcun modo reagire. Alle proteste diplomatiche s’aggiunsero rappresaglie anche gravi di boicottaggio alle merci austriache; ma senza risultati. Diciamo subito come la Turchia abbia pochi mesi dopo (gennaio 1909) riconosciuto l’annessione dietro compenso in denaro; quanto alla proclamazione dell’indipendenza bulgara l’assenso turco diventò presto inutile. 120