DAL igig AL 1920 inglesi ed americane. Nacquero subito incidenti che soltanto la fermezza del comandante italiano e il tatto dei comandanti alleati poterono tacitare. Ma la Conferenza della pace a Parigi si dichiarò contraria all’assegnazione di Fiume all’Italia; e ordinò l’equiparazione delle forze alleate in Fiume. Il governo italiano, incapace di reagire, si apprestò ad obbedire : le truppe italiane ricevettero, per la loro maggior parte, l’ordine di lasciare la città. Era il prodromo dell’assegnazione di Fiume alla Croazia, cioè al nuovo stato serbo-croato-sloveno. L’esercito obbedì, ma il contraccolpo del doloroso distacco fu risentito da tutta la nazione. L’Italia, pena una rivoluzione interna terribile, non poteva consentire a una tale conclusione. L’unica via d’uscita si presentò nella spontanea impresa di un gruppo di ufficiali e patrioti già combattenti nella guerra mondiale, i quali ebbero a loro capo Gabriele D’Annunzio, il valoroso poeta-soldato della guerra italiana. Questa spedizione di volontari — i « Legionari di Ronchi » — occupò Fiume nel settembre 1919, e la gran maggioranza della nazione, nonostante le deplorazioni del governo, solidarizzò con essa e riconfermò il proposito di non volere a nessun costo rinunziare alla città del Quarnaro. Gli avvenimenti susseguitisi appartengono alla storia europea e italiana : la Conferenza degli ambasciatori dopo lunghe pratiche inconcludenti venne alla sola decisione possibile: se ne lavò le mani, dicendo che, ferme restando per essa le disposizioni del Patto di Londra, era in facoltà delle potenze interessate di decidere altrimenti « per diretti accordi ». La questione di Fiume fu infatti decisa fra l’Italia e la Jugoslavia col trattato di Rapallo del 12 novembre 1920 : Fiume fu costituita in stato libero e indipendente; l’Italia 205