VICENDE E PROBLEMI DEI BALCANI personale nei pubblici uffici ed anche nell’esercito, e si proscrivevano gli avversari, dimostrazioni di piazza reclamavano il ritorno di re Costantino. La reggenza dichiarò ufficialmente che non vi si opponeva; alla camera dei deputati mentre si annunciavano (alla fine di novembre) i primi successi in Asia Minore, si decideva che fosse fatto senza indugi un plebiscito per la forma monarchica; anzi, nell’attesa, si eseguì il richiamo del re e se ne proclamò la restaurazione. Vana riuscì una severa ammonizione delle potenze alleate alla Grecia perchè non rimettesse sul trono Costantino: ai primi di dicembre ebbe luogo il decretato plebiscito, il quale dette risultati addirittura unanimi per il re. Il 19 dicembre 1920 Costantino rientrò in Atene tra l’entusiasmo del popolo e poco dopo, insieme alla regina Sofia, aprì la nuova camera dei deputati. Fra i suoi primi atti fu una dichiarazione di amicizia alle potenze dell’Intesa; ma ben presto l’Inghilterra fece sapere che la diminuita fiducia nello stato greco escludeva senz’altro ogni possibile assegnazione di Costantinopoli alla Grecia. 12. Campagna greco-turca in Anatolia (1921-1922). Il reduce sovrano venne a trovarsi subito davanti ai gravi avvenimenti che intanto erano maturati in Asia Minore. La decisione degli alleati (del maggio del 1920) di fare occupare dalle truppe grece le terre asiatiche prima ancora del trattato di Sèvres, era stata da Veni-zelos, minisro di re Alessandro, posta subito in atto. Egli aveva fede nell’ esercito e nell’ opera sua dittatoriale. L’Anatolia fu dunque per suo ordine occupata da due armate greche che, sbarcate senza contrasti, si diressero, 256