VICENDE E PROBLEMI DEI BALCANI grado le minacce e gli anatemi dei fratelli russi, malgrado il preannuncio di condanna mortale apertamente fatta allo Zar dal capo del partito dei contadini (Stambuliski), malgrado le discrepanze interiori fra ufficiali dell’esercito, Ferdiaando di Coburgo prese la fatale decisione. Già dal 17 luglio i governi dell’Intesa erano venuti a conoscenza come la Bulgaria fosse stata dalla Germania indotta a un accordo, consenzienti Austria e Turchia; pochi giorni dopo, altro accordo ancor più positivo prevedeva un trapasso di territorio dalla Turchia alla Bulgaria per il caso che questa intervenisse nella guerra al fianco degli imperi centrali- Di fatto la cessione, consistente in un territorio di 2.500 chilometri quadrati ad occidente della Maritza, per il quale la Bulgaria poteva raggiungere la parte occidentale di Adrianopoli e poi, da questa città su proprio terreno, arrivare al porto di Dede-Agac, avvenne il giorno 22 dello stesso luglio. Il 9 settembre la Bulgaria ordinò la mobilitazione dell’esercito; ma l’Intesa, forse incoraggiata dalla sorda opposizione interna del paese, fece di 14 di settembre un ultimo tentativo: le offrì un ingrandimento territoriale cui avevano aderito Serbia e Rumenia; ma l’offerta servì soltanto a far guadagnare un po’ di tempo ai preparativi bulgari. Alfine l’Intesa, il 3 ottobre, ritirando le precedenti proposte, presentò alla Bulgaria un ultimatum esigendo che rompesse entro 24 ore ogni trattativa con gli Imperi centrali. Erano i giorni nei quali, in conseguenza della campagna austro-tedesca contro la Serbia e della nuova minaccia bulgara, l’Intesa decideva di stabilire una propria base in Macedonia ed a tal fine già eseguiva i primi sbarchi a Salonicco. Il gorno 5 ottobre 1915 la Bulgaria respinse ogni of- 186