VICENDE E PROBLEMI DEI BALCANI rideste popolazioni rumene. Queste insorsero, e alle rivendicazioni di libertà civile unirono quelle di piena indipendenza nazionale. Mentre sulle piazze si laceravano i Regolamenti organici, nei comizi si inneggiava alla unione coi connazionali di Transilvania e di Bucovina. Ma l’Ungheria, mentre per la propria libertà insorgeva contro l’Austria, si opponeva alle aspirazioni di libertà rumene, riaffermando il proprio inalienabile diritto su tutte le terre della corona di Santo Stefano. Nella guerra che seguì fra Austria ed Ungheria la Rumenia tenne naturalmente le parti della monarchia d’Absburgo; e quando l’esercito russo, venuto in soccorso agli Absburgo, rimise le cose allo stato precedente, i popoli rumeni di Transilvania e Bucovina parvero lieti di ritornare sotto il regime assoluto dell’Austria che, per la sua politica interna, ostentava di salvaguardare i diritti di nazionalità e di lingua di quei popoli di fronte agli ungheresi. Nei principati moldo-valacchi il risultato della rivoluzione fu purtroppo un rincrudirsi dclPopprtessione, poiché la Russia, in quel momento amica della Turchia, chiamò questa a partecipare alla occupazione. I regolamenti odiati furon soppressi, ma con essi furon tolte le assemblee nazionali; il potere amministrativo passò a commissari imperiali dello zar o del sultano. Tuttavia un vantaggio derivò anche da questa rivoluzione fallita: e fu che il sentimento nazionale del popolo rumeno, fecondato dal sangue dei martiri, ne uscì più vigoroso e più forte. Nel 1866 l’Ungheria, che fremente attendeva dal 1849 l’occasione di ribellarsi alla oppressione austriaca, trovò il momento propizio; e l’Austria dovette riconoscerne 70 ¡¿Vi..,. ....... . ......Me -.....i. 1., . »