VICENDE E PROBLEMI DEI BALCANI forze dell’Intesa in Macedonia seguì sempre questo criterio: a sinistra gli italiani, che da Valona tendevano verso est per congiungersi al centro della linea alleata nella regione dei laghi; a destra, da Salonicco, gli inglesi che, con i reparti di volontari greci (venizelisti), puntavano dal basso Vardar verso il basso Struma e verso De-mir-Hissar; al centro i francesi che, collegati agli inglesi tendevano al nord, verso Monastir; la falla esistente fra italiani e francesi non era minacciata che da un eventuale intervento nemico dei greci, i quali per ogni evento erano ben sorvegliati dagli italiani stabiliti a Santi Quaranta e dai francesi dislocati nella Macedonia occidentale. Dal maggio 1916, quando la linea dell’Intesa fu ben costituita, i bulgaro-austro-tedeschi non fecero più che scarsi progressi; anzi, con l’entrata in linea (da Salonicco) del nuovo esercito serbo, ricostituitosi mercè l’aiuto alleato su 200.000 uomini e nuovamente equipaggiato, cominciò una ripresa dell’Intesa, la cui linea avanzò fino a costituire a sud di Monastir una sicura zona protetta, e vi si stabilì- Per tutto il 1916 non si ebbero più che vicende tattiche; evidentemente le decisioni supreme si dovevano attendere altrove. Intanto la flotta dell’Intesa dominava il Mediterraneo, saltuariamente bombardava Dede-Agac e cooperava alla sicurezza della base di operazioni dal mare. La situazione generale nei Balcani fu per l’Intesa notevolmente aggravata dalla grande offensiva degli Imperi centrali contro la Rumenia. Il i° dicembre 1916 Bucarest veniva accerchiata dalle truppe austro-tedesche-bulgare ed il 6 occupata; la capitale rumena fu trasportata a Jassy, dove però il governo rumeno, per primo atto, dichiarava la prosecuzione della guerra ad oltranza. Ma queste ope- 1SK)