DAL 1815 AL 1878 dominio turco, e poiché a viso aperto non si poteva reclamare la libertà, si tramò in segreto. Come la Carboneria in Italia, nacquero tra i greci le eterie. Siccome greci erano ovunque, si formarono ovunque le eterie-, e più si svilupparono nel paese men sorvegliato: la Ru-menia. Alle trame fecero presto seguito le rivolte, e, mentre la rivoluzione portoghese scoppiava a Oporto, la spagnola a Cadice, la napoletana a Nola, la rivoluzione greca si iniziava nei principati moldo-valacchi. I moti più seri si ebbero nel 1821 ed ebbero nei due principati carattere diverso. Infatti in Moldavia fu il principe Ypsilanti, capo delle eterie, che, raccolto ai confini russi un esercito di rivoltosi di ogni genere, segretamente aiutato dal ministro russo (ma di origine greca) Capodistria, e dicendosi seguito da un esercito russo, invase il territorio del principato e cercò di sollevarlo contro l’autorità turca in nome della libertà greca : si trattava dunque di un movimento ellenico. Diversamente in Valacchia fu contro l’autorità turca e l’oppressione greca che si sollevò la popolazione. Anima della rivolta fu un contadino intelligente e valoroso: Tudor Vladimirescu, che riuniti nobili e popolo in solenne assemblea, da Bucarest domandò al governo turco autonomia e principi nazionali- Le due rivolte non riuscirono ad affiatarsi : l’Ypsilanti entro col suo esercito in Valacchia e cercò di tirare a sè 1 rivoltosi del Vladimirescu. Ma costui disse apertamente che non solo contro i turchi bensì anche contro i greci ed anzi specialmente contro di essi era rivolta la sua azione. Questa dichiarazione costò la vita al Vladimirescu che fu ucciso dai soldati dell’Ypsilanti; ma l’Ypsi- 61