DAL 1914 AL 1918 dell’offensiva austro-tedesco-bulgara furono: l’occupazione della Serbia e del Montenegro; la retrocessione sulla base di Salonicco degli anglo-francesi che vi si trincerarono; l’occupazione austriaca di buona parte dell’Albania, compresa Durazzo; l’esilio delle famiglie reali di Serbia e Montenegro riparate in Francia od in Italia; il trionfo pieno dei sovrani di Germania e di Bulgaria (incontratisi in Nisch), despoti ormai dei Balcani da Belgrado a Costantinopoli, e finalmente l’apoteosi dello Zar Ferdinando nominato, in attesa di ben altro premio, generalissimo delle forze operanti contro la Serbia. Ma da parte dell’Intesa il proposito di reintegrare la Serbia nelle sue antiche terre divenne uno degli scopi essenziali della guerra. Inghilterra e Francia decisero di abbandonare gradualmente l’impresa dei Dardanelli e di concentrare i loro sforzi in Macedonia; il i° di gennaio 1916 le forze comandate dal generale Sarrail a Salonicco ammontavano ad oltre 200.000 uomini e si preparavano all’offensiva. Infine a Corfù si era stabilito Pasic col governo serbo, che in perfetta intesa con i salvatori alleati provvedeva alla ricostituzione delle forze serbe anelanti vendetta. 10. L’Intesa a Salonicco; campagna di Macedonia ( 1915-1918). L’Intesa attese anzitutto a costituire al più presto nella Macedonia meridionale una linea di copertura della base di Salonicco. Concorsero a ciò le forze di tutti gli alleati; però, come disposizione generale lo schieramento delle la Serbia, che sulle vostre navi oggi rinasce per affermare il suo sacro diritto all’esistenza » : così ringraziava l’Italia da Corfù il comandante dell’esercito serbo. 189