DAL 1920 AL 1933 indissero una nuova « Conferenza per l’Oriente » a Parigi, nella quale questa volta vennero prese addirittura alcune decisioni preliminari, favorevoli alla Turchia: tra altro fu deciso che Costantinopoli rimanesse turca. La Grecia monarchica aveva bisogno di un successo delle armi, solo evento che avrebbe potuto consolidare il traballante trono; ma non seppe nè potè fare altro che nuove dimostrazioni sulle linee di Ciatalgia, ove gli stessi alleati intervennero a fermarla. Fu invece la Turchia che, nell’agosto 1922, iniziò una decisa offensiva ed ebbe subito successo completo; le truppe greche ripiegarono su tutta la linea. Gli alleati intervennero ancora una volta, soprattutto per desiderio dell’Inghilterra sempre interessata alla salvezza della Grecia; alla fine del settembre fu convocata una terza «Conferenza per l’Oriente» a Venezia. Ma le operazioni in Asia Minore non ebbero tregua; la ritirata su Smirne si accentuò e precipitò; l’esercito di Costantino non combatteva più, era in fuga disordinata. La Grecia si rivolse per un armistizio agli alleati; questi inviarono navi nel porto di Smirne, ma non poterono arrestare l’esercito vincitore. L’Italia propose di affrettare il convegno di Venezia : era tutto quanto si poteva fare. Ma il nemico vittorioso, che aveva catturato anche il generalissimo greco, impose alla Grecia l’immediato sgombero militare di tutta l’Asia Minore e di Smirne. Si riacutizzò immediatamente l’antica questione degli Stretti, e con esso le gelosie fra gli alleati per il controllo dei medesimi. Il turco trionfante si proponeva evidentemente di guadagnare quanto più poteva, per mettere la conferenza davanti a fatti compiuti. Perciò impose alla Grecia lo sgombero anche di tutti gli abitanti greci d’Asia Mir nore. Navi greche e alleate continuarono per mesi a sbar- 250