DAL 1912 AL 1914 8. Ripresa delle ostilità e nuovi negoziati (jebbr. -apr. 1913). Fallito ogni tentativo di conciliazione, il 3 di febbraio 1913, alle ore 19, si ripresero le ostilità fra gli alleati e la Turchia. Da parte turca la resistenza era meglio organizzata, ma assolutamente passiva; la flotta prendeva parte alla difesa della linea di Costantinopoli proteggendo coi cannoni e con minacce di sbarchi i due fianchi della muraglia là dove tocca i due mari. I bulgari occupavano tutta la Tracia fino alla linea di Ciatalgia e le sponde del mar di Marmara e deH’Egeo, da Rodosto a Cavala, eccettuata la penisola di Gallipoli, verso la quale però avevano intrapresa una avanzata. Quest’ultima operazione aveva lo scopo di liberare i Dardanelli e permettere alla flotta greca di entrare nel mar di Marmara per cooperare all’attacco della linea di Ciatalgia; là avrebbe incontrata parte della flotta turca. I serbi occupavano la Vecchia Serbia fino allo Struma e, dalla regione di Monastir, minacciavano continuamente le terre albanesi difese da truppe turche troppo scarse. I greci occupavano tutta la Macedonia fino al Vardar, ma avevano spinto loro truppe verso est, lungo il mare oltre Cavala, frammischiandole a truppe bulgare. Ma questi eserciti non avevano limiti precisati da ordini, e nelle larghe zone occupate s’incontravano talvolta in modo arbitrario, per scopi che nulla avevano di militare, bensì erano di evidente carattere nazionalista. Apparivano ormai chiare le insanabili rivalità, specialmente da parte dei bulgari contro greci e serbi; ma ancora una volta sui contrasti tra alleati riuscì a prevalere la concordia di fronte al comune avversario. Così i serbi aiutarono 153