DAL 1914 AL 1918 Già si è detto come il governo rumeno dovesse nel dicembre trasportare la capitale a Jassy; ma la resistenza si prolungò anche dopo il forzato abbandono dei russi, distratti dalla rivoluzione che scoppiò nel loro paese. Rimasta isolata, la Rumenia dovette arrendersi a discrezione. Ai trattati preliminari del 5 marzo 1918 seguì l’8 maggio la pace di Bucarest, in forza della quale la Rumenia dovette cedere alle potenze centrali la Dobrugia ed accordare a Turchia e Bulgaria tratti di confine con altri vantaggi da esse richieste. La Rumenia dovette anche rinunziare alla protezione internazionale della navigazione del Danubio, vigente fin dal 1856. 12. Neutralità greca e intervento delle Potenze (1916- 1917). La persistente neutralità della Grecia potè trovare giustificazione nella ostilità della Russia, la quale, in seno all’Intesa, ostinatamente si opponeva a troppo larghe promesse di compensi territoriali nei Balcani. Finché durò il regime degli zar, la Russia tenne fermo nel proposito di arrivare a Costantinopoli, che del resto le era stata concessa dalle potenze alleate. Perciò contro la Grecia, che incombeva su Bisanzio oltre che per interessi politici ed economici attuali, per tanti diritti storici e religiosi (nessuna autorità potrebbe governare tranquilla in Costantinopoli senza accordo con la croce greca), la Russia era irriducibile e si rifiutava ad ogni concessione. L’Intesa era ancor qui, come altrove, paralizzata dalle contrastanti aspirazioni dei suoi componenti. Per tal modo mancava alla Grecia l’impulso decisivo ad entrare in guerra a fianco dell’Intesa; l’Intesa non potè dare alla Grecia una 18 193