VICENDE E PROBLEMI DEI BALCANI mancante di mezzi tecnici potenti, quali occorrono all’attacco di forti; i pochi mezzi disponibili erano già impegnati attorno ad Adrianopoli e sarebbe stato grave errore il distoglierli dall’assedio di quella piazza, primo obbiettivo territoriale dei bulgari e minaccia rimasta a tergo dell’esercito operante. Tuttavia l’esertito bulgaro, malgrado la stanchezza delle truppe, il tempo pessimo e le strade fangose, portò avanti alcune artigierie potenti (ma antiquate) e cominciò l’investimento, organizzando una linea di blocco; ma la trionfale avanzata ebbe qui termine. Contemporaneamente la Grecia, per mare come per terra, procedeva fra successi più facili, ma forse più redditizi, poiché nel suo settore di operazioni erano più deboli sia le resistenze dell’avversario, sia le opposizioni della politica internazionale. Per mare si era iniziata il 21 ottobre l’occupazione delle isole dell’Egeo, mentre per terra si avanzava fino a Salonicco (8 novembre). Ma qui si palesò il contrasto preveduto : insieme all’esercito greco entrarono in città anche reparti dell’esercito bulgaro, e l’antagonismo tra greci e bulgari si palesò subito in tutta la sua gravità. 5. Montenegrini e Serbi in Albania (autunno 1912). Il Montenegro aveva iniziate le sue operazioni occupando Alessio e San Giovanni di Medua, sulla costa albanese; poi si era rivolto a Scutari che era stato sempre l’oggetto delle sue maggiori aspirazioni nazionali e il principale obiettivo della sua guerra. Scutari era albanese e come tale interessava l’Austria, vigile custode (come per altro l’Italia) della intangibilità delle coste albanesi. Ma la questione subito apparve ingrandita minacciosamente 146