VICENDE E PROBLEMI DEI BALCANI 9. Destino del Montenegro. Il Montenegro, appena chiusa la guerra italiana, e precisamente il 10 novembre 1918, con una adunanza popolare in Podgorizza, che fu detta Assemblea Nazionale, ma parve giuridicamente molto discutibile, dichiarò di volersi annettere allo stato serbo-croato-slo-veno. Il che avvenne, ma subito nacquero dei contrasti. Gli studiosi di vicende balcaniche avevano sempre pensato che il Montenegro avrebbe finito con l’unirsi alla Serbia della quale si era sempre fatto campione; lo avevano chiamato il « Piemonte serbo » : tutti però sorvolavano sulla questione dinastica, che si presentava insolubile (1). Tuttavia la soluzione di fatto fu giudicata una delle consuete sopraffazioni del più forte; si suppose che il popolo montenegrino si fosse adattato all’accettazione della dinastia serba per esigenze di carattere superiore risultate a Parigi nella conferenza per la pace. Nè stupì alcuno che fra quei popoli non fossero stati presi accordi precedenti, poiché era evidente che in tal caso non si sarebbe raggiunta l’intesa. La unità serba esigeva un sacrificio, e questo doveva essere fatto dalla dinastia del Montenegro- Ma gli avvenimenti susseguenti rivelarono una perdurante sofferenza dei montenegrini; e infine le rivolte (1) L’autore di questa storia, in un suo studio giovanile pubblicato nel 1903 sulla Penisola balcanica, ponendo in rilievo la convenienza di una soluzione integrale serbo-bulgaro-montenegrina, concludeva che, date le precarie condizioni della Casa regnante serba (era proprio l’anno del regicidio di Belgrado) e la giovinezza della bulgara (che aveva vita da tre lustri), pareva logica una soluzione favorevole alla benemerita e storicamente provata dinastia del Montenegro, col supposto di un generoso sacrificio delle altre due Case sull'altare della grande patria balcanica; ma evidentemente l’autore non aveva ancora studiato abbastanza i Balcani. 220