VICENDE E PROBLEMI DEI BALCANI vimento in cui tennero i loro rispettivi connazionali; e anche qui l’argomento è in parte giusto. Senonchè i fenomeni storici vogliono essere giudicati nell’ambiente nel quale si sviluppano. Facciamoci un poco più addietro nella storia : nel 1848 furono tutti, croati, rumeni e serbi, al servizio dell’Austria contro l’Ungheria. E quando l’Ungheria fu bene legata, non si parlò di protezione di minoranze; al contrario gli ungheresi furono perseguitati ovunque, a vantaggio degli altri più fedeli sudditi degli Absburgo. Fu soltanto mercè una costante opera di intenso sviluppo civile che l’Ungheria seppe imporre agli Absburgo quel compromesso del 1867 che infine la portò al raggiungimento di quasi tutte le sue aspirazioni nazionali. Ma eravamo pure sempre nel mondo absburgico, e nelle relazioni fra nazionalità si ammetteva come cosa naturale la egemonia d’una di esse sulle altre; il rimprovero fatto all’Ungheria di anteguerra non può applicarsi ugualmente a tempi storicamente diversi- 3. Croazia, Transilvania. Le questioni territoriali ungheresi sono vive ai quattro venti : all’ovest (esclusa ormai quella del Burgenland che, pur avendo saltuariamente qualche strascico di carattere partigiano, si può ritenere stabilmente definita) resta la questione croata. La pretesa ungherese che Croazia e Slavonia ritornino sotto la corona di Santo Stefano è arbitraria. La conquista ungherese della Croazia avvenne per opera di re Ladislao alla fine del secolo XI; da allora la Croazia fu sempre una suddita malcontenta e spesso ribelle; mantenne vive le sue ostilità fino alla grande guerra e questa ancora durante. La naziona- 210