VICENDE E PROBLEMI DEI BALCANI l’Egeo ed al mar di Marmara. Conclusione fatale per i popoli balcanici; l’una e l’altra potenza, che si dicevano protettrici, desideravano soprattutto che quei popoli rimanessero deboli e discordi. Certo un arbitrato della Russia non avrebbe potuto essere una troppo palese ingiustizia, e avrebbe forse evitato o almeno moderato l’intervento rumeno e il turco. Ma nè i contendenti vollero quell’arbitrato, nè la Russia tenne ad esercitarlo. Il 30 giugno 1913 scoppiarono le ostilità. La lotta si svolse particolarmente violenta tra bulgari e greci a Sa lonicco ove i greci, in grande superiorità numerica, dopo due giorni ebbero il sopravvento. Subito entrarono in azione anche i rumeni e i turchi : il 2 luglio la Rumenia decretò la mobilitazione dell’esercito, mentre la Turchia sospese la smobilitazione mantenendo invece le sue forze sul piede di guerra. Il 5 luglio 1913 i bulgari erano respinti dai greci a nord di Salonicco con perdite che superarono quelle delle grandi battaglie contro il nemico comune. Il 6 i serbi occuparono Cociama. Gli eserciti avversari erano addensati ormai tutti sui confini serbo-bulgari e particolarmente sullo Struma; nel settore meridionale i greci padroneggiavano il territorio di Salonicco e le rive del-l’Egeo, mirando a Cavala. Dal nord l’esercito rumeno varcò il confine; dal sud i turchi rioccuparono d’un tratto tutte le terre perdute in Tracia, Adrianopoli inclusa. L’esercito bulgaro, combattendo su tutta la linea, lentamente ripiegò davanti ai serbo-greci incalzanti da ovest in direzione di Filippopoli, mentre i rumeni avanzavano su Sofia e i turchi minacciavano da Adrianopoli una ulteriore offensiva. Il giorno 21 di luglio lo Zar Ferdinando di Bulgaria, 160