DAL 1815 AL 1878 e questa volta senza intoppo. La Turchia era alla mercè dell’esercito russo; ma anche questa volta fu salva per merito delle gelosie europee. La Turchia vistasi perduta offrì pace. L’armistizio di Adrianopoli pose termine alle operazioni militari. La Russia in atteggiamento di vincitrice impose il trattato che fu firmato nel villaggio di Santo Stefano, in vista di Costantinopoli, nel marzo 1878. La pace di Santo Stefano erigeva la Bulgaria in principato sovrano su tutte le genti di stirpe bulgara, dal Danubio all’Arcipelago e dal Mar Nero alla catena del Pindo; dava alla Serbia ed al Montenegro l’indipendenza assoluta ed una migliore delimitazione di confini; lasciava Bosnia ed Erzegovina sotto la sovranità della Porta ma le forniva di un governo autonomo. La Rumenia ebbe confermata da Russia e Turchia la sua completa indipendenza, ma, ingratitudine e torto della Russia, dovette accettare una dolorosa rinunzia- Infatti la Russia, oltre a territori turchi dell’Asia, volle prendere per sè, allo scopo di dominare le foci del Danubio, quella parte della Bessarabia che aveva dovuto restituire alla Rumenia nel 1856, e cercò compensarne i rumeni con la cessione di parte della Dobrugia. Questo fu un triste cambio per la Rumenia. Infatti mentre la Bessarabia è terra fertile e prettamente rumena, la Dobrugia del nord è terra paludosa, abitata da popoli diversi e solo in parte rumeni. Ma quel ch’è peggio, la Dobrugia doveva diventare causa di litigio tra rumeni e bulgari : questi ultimi infatti amavano la Dobrugia come la lor terra d’origine e sognavano di spingere anch’essi al Danubio i loro confini politici. 79