VICENDE E PROBLEMI DEI BALCANI ch’ebbe luogo alla Scupcina (camera dei deputati) di Belgrado, il 20 giugno 1928 : in quel giorno si doveva fra gli argomenti vari discutere anche la ratifica dei trattati con l’Italia che i croati osteggiavano. Tutti i rancori da nove anni covati scoppiarono e trascesero : un deputato serbo (montenegrino) a colpi di pistola uccise tre deputati croati dei più combattivi, e due ne ferì; fra questi il deputato Radic, quello stesso che aveva protestato contro l’unione fin dal suo nascere, e ripetutamente per la libertà dei croati era stato imprigionato; che insomma rappresentava per tutti i croati e particolarmente per il partito nazionalista dei contadini croati il massimo esponente politico. Il Radic morì dopo alcuni mesi per le conseguenze della ferita. La tragedia acuì la tensione interna: i serbi, sempre convinti del loro diritto di esercitare un potere egemonico sull’intero paese, resero ancora più rigoroso e duro il loro dominio, mentre i croati si chiusero in una sempre maggiore intransigenza. Fra i primi atti di governo compiuti dopo la tragedia fu la ratifica del trattato di amicizia con l’Italia. Diciamo subito che tale ratifica non valse allora a migliorare i rapporti con la potenza vicina. Tuttavia, dopo quanto era accaduto, il trattato avrebbe potuto favorire le relazioni dirette italo-serbe e forse anche una azione mediatrice di pace dell’Italia tra serbi e croati; ma il timore che tra italiani e croati si potesse davvero giungere ad un accordo spinse il governo serbo in opposta direzione: e cioè, anziché ad un avvicinamento conforme ai trattati, a provocare continue offese ed irritanti manifestazioni antitaliane dei croati di Dalmazia, a ripetute declamazioni pubbliche di nazionalisti serbo-croati sulla slavizzazione dell’Adriatico. 246