VICENDE E PROBLEMI DEI BALCANI dosi particolarmente delle due navi già tedesche, fece uscir la flotta turca nel mar Nero, bombardare porti russi (Odessa fra gli altri) ed aprire le ostilità contro la Russia prima della dichiarazione di guerra; la quale seguì il 30 da parte della Triplice Intesa. Il 2 novembre anche la Serbia dichiarò la guerra alla Turchia. La guerra dell’Intesa contro la Turchia costituisce una fase distinta della grande guerra; essa, per la parte che si svolse in Europa, si può sintetizzare nelle operazioni contro i Dardanelli. Queste ebbero inizio nel febbraio del 1915 ed ebbero fine nel dicembre inoltrato dello stesso anno; furono un immenso inutile sacrificio di vite umane da parte dei franco-inglesi contro i turco-tedeschi, e raggiunsero soltanto risultati negativi; fra gli altri quello di rivalutare in faccia al mondo l’ormai declinato prestigio militare turco (1). 6. Intervento dell'Italia (maggio 191 $)e suoi interessi balcanici. L’entrata in guerra dell’Italia, nel maggio 1915, se era determinato in primo luogo dalla volontà di compiere l’unità nazionale e di preservare l’Europa dall’egemonia degli Imperi Centrali, aveva tra i suoi motivi anche alcuni che riguardavano i paesi balcanici e gli interessi che l’Italia vi doveva tutelare. (1) L’Italia dichiarò guerra alla Turchia il 21 agosto 1915. Motivo specifico della riapertura delle ostilità italo-turche, cessate nell’autunno 1912, fu il fatto che la Turchia, contrariamente all’impegno preso nel trattato di Losanna, continuava ad alimentare la resistenza degli arabi in Libia; inoltre aveva usato trattamenti iniqui agli italiani nell’Asia minore. 180