DALL’IMPERO ROMANO AL 1815 banese, con le avite libertà, le migliori tradizioni della sua storia. Ma alla morte dell’eroe albanese la inconsulta anarchia rinacque subito, e il turco, malgrado la lunga resistenza sempre appoggiata dalla Serenissima, seppe avvalersene per riprendere la sua azione di conquista. Però il sentimento patrio ebbe fortunatamente qui un valore superiore alle interne rivalità, e il turco fu sempre contrastato da una feroce lotta di imboscate che gli resero troppo ingrato il difficile dominio; messo piede sulle coste non si sentì di affermarsi nell’interno del paese, mentre assisteva alla partenza graduale delle migliori famiglie emigranti a Venezia, a Napoli e nelle terre dell’Italia meridionale. Al fine, stanco di lotte che nessuna conclusione promettevano, il governo ottomano offrì all’Albania di rispettarne l’indipendenza contro l’impegno di fornire annualmente soldati all’esercito turco. Piacque il patto alle belligere popolazioni albanesi, che l’accettarono e lo mantennero poi attraverso i secoli fedelmente. Il dominio turco impoverì ed inselvaggì l’Albania; e il contatto con la capitale musulmana aprì le porte all’islamismo che fece fra gli albanesi numerosi proseliti. Per tale processo la razza albanese, che ultima aveva accettato la sovranità ottomana, ne divenne uno dei più strenui appoggi, fornendo all’impero del Sultano soldati fedeli ed ottimi funzionari; e ciò fino agli inizi del nostro secolo. 9. I principati moldovalacchi. Nel periodo della decadenza bulgara successa alla morte di re Simeone comparve a nord del basso Danubio 31 /