DAL 1912 AL 1914
ropa giungeva l’eco delle prime fucilate fra avamposti. Queste però erano ancora soltanto un effetto dell’aperta reazione al brigantaggio, divenuto stato normale tutto attorno ai confini albanesi.
  Ma nel mese di settembre si accentuarono le ribellioni come le proteste bulgare, serbe, montenegrine e greche; e tutte presero lentamente ma evidentemente un carattere collettivo; sicché apparve presto come la guerra fosse già decisa e solo si aspettasse una occasione per lasciarne alla Turchia tutta la responsabilità, prendendo insieme tempo per la preparazione militare,
   L’ opinione pubblica nei quattro paesi prossimi a divenire aperti alleati era clamorosamente favorevole ¿alla guerra; movimenti politici interni portarono ai vari ministeri gli uomini politici più audaci, mentre si preparavano alla guerra tutti gli elementi nazionali.
   Sul finire di settembre si ebbero tentativi bulgari di intervenire negli affari interni turchi, con la richiesta di una costituzione autonoma per la Macedonia; tentativi che provocarono, come era naturale, sdegnose risposte (fatte però soltanto a mezzo della stampa) del governo turco. Il 26 dello stesso mese, traendo occasione da alcune cannonate turche sparate contro una nave greca entrante nel porto di Samo, la Grecia domandò soddisfazione alla Turchia ponendo condizioni precise. Nell’attesa della risposta scoppiava nella stessa Samo la rivolta della popolazione greca contro le autorità turche, le quali venivano presto ridotte a mal partito. A fine settembre si iniziavano le chiamate dei riservisti, mentre alle varie frontiere divenivano quotidiani gli incidenti e gli scontri, con scambi di fucilate e persino di cannonate.
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